Comunali, 5 donne candidate ma nessuna eletta sindaco

È probabile che la «corsa» alle fusioni, dopo il 22 maggio, si arresti. Anche perché non ci sarà altro propellente, sotto forma di finanziamenti ad hoc: i Comuni che nasceranno dopo il 22 maggio beneficeranno del contributo regionale per dieci anni (non più per 20, come i Comuni che li hanno preceduti), e non avranno la quota per gli investimenti. Le accelerazioni maggiori per le fusioni ci sono state negli ultimi due anni in val di Non e nelle Giudicarie.

Con i referendum del 22 maggio recupera terreno la val di Fiemme dove, se l'esito sarà positivo, si passerà da 11 a 7 Comuni. Intanto, l'analisi del voto di domenica, si presta ad una prima, immediata lettura. Buona l'affluenza alle urne, con punte record nel Contà (83,80%), Borgo Chiese (79,57%) e Sella Giudicarie (77,34%). Percentuale ovviamente bassa dove non c'era gara, ma un solo candidato sindaco: Altavalle (46,85%), Amblar-Don (55,96%), Porte di Rendena (57,78%) e Tre Ville (64,01%), nei quali, con un'unica lista, per il quorum non s'è tenuto conto degli iscritti all'Aire (residenti all'estero).

C'erano cinque candidate sindaco in lizza, in cinque Comuni diversi. Due, per altro, con esperienza di sindaca alle spalle ( Michela Pacchielat per Altipiano Vigolana e Antonietta Nardin per Cembra Lisignago).

Ma nessuna donna è stata eletta. Commenta Paride Gianmoena , presidente del Consiglio delle autonomie: «Considero positivo, un bel segnale, che in cinque comuni su sedici, ci fossero donne in lizza per la carica di sindaco. Un segnale che si va nelle giusta direzione. Sul risultato, poi, si può solo dire che l'elettore è sovrano. Interessante, significativo, mi pare anche il dato sulla partecipazione, superiore al 71%».

Dal presidente della Provincia, Ugo Rossi, è arrivato ieri, attraverso un videomessaggio, «un grande in bocca al lupo» ai nuovi amministratori. «Fare l'amministratore» ha detto loro Rossi «è un impegno molto coinvolgente e anche difficile da attuale in questi tempi. Avrete anche la responsabilità e l'onore di dimostrare che il percorso di fusione che i cittadini hanno voluto e hanno scelto sarà utile per tutte le comunità».

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