Il dolore del papà di Valeria. «Rivivo i giorni di Parigi»

Le parole di Dario Solesin, il padre della ricercatrice veneziana uccisa dal terrorismo di matrice jihadista al Bataclan di Parigi

«Sono sconvolto e scosso. Mi sembra di rivivere quei tragici giorni di Parigi che purtroppo hanno cambiato la vita della mia famiglia. Ma dobbiamo continuare a vivere. La risposta al terrorismo è non aver paura». Dario Solesin, il fratello di Valeria, la ricercatrice veneziana uccisa dal terrorismo di matrice jihadista al Bataclan di Parigi, parla degli attentati a Bruxelles. «Ogni volta che succede qualcosa - spiega all'ANSA - il pensiero cade sempre lì, come tutti i giorni. Le azioni di questi terroristi fanno molto male».

Dario Solesin si dice convinto che la risposta è quella di continuare a vivere: «Sembra strano, quasi improbabile in questi momenti, ma bisogna fare così. Serve non smettere di viaggiare, di sognare, di continuare a costruire un futuro per i nostri figli. Bisogna andare all'estero, avere esperienze. Dobbiamo essere a casa nel mondo. Siamo cittadini del mondo e dobbiamo continuare ad esserlo perché è questo che il terrorismo vuole colpire, la nostra libertà».

Parla poi di un attacco «alla nostra cultura, all'Europa, alla democrazia, alla libertà di pensiero e di opinione. Tutti pilastri del nostro essere. I fanatici vogliono colpire le nostre idee e il grande problema è che sono terroristi cresciuti in Europa di seconda o terza generazione. Questo fa ancora più paura oltre che rabbia». 

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