Spagna: polemica in Parlamento per il bebé di Podemos

Non tutti hanno apprezzato nel nuovo parlamento spagnolo l’irruzione del «nuovo» in politica e dei 69 deputati di Podemos eletti alle legislative del 20 dicembre. Qualche tensione ha suscitato durante la seduta costitutiva del Congresso dei Deputati il bebé di sei mesi portato con sé in aula dalla neo-onorevole del partito post-indignado Carolina Bescansa, candidata per i «viola» alla presidenza dell’assemblea.

Il piccolo è stato nutrito al seno dalla madre, seduta in seconda fila dietro ai banchi del governo, che è anche andata a votare tenendolo in braccio. Il bebé è stato abbondantemente fotografato anche in braccio al leader di Podemos Pablo Iglesias, seduto vicino alla madre. La foto è rapidamente diventata virale sui socials e nei siti dei giornali. Un deputato, durante l’elezione del presidente ha perfino depositato nell’urna una scheda con il nome del «figlio di Carolina Bescansas».

La nuova prima vicepresidente del Congresso, la popolare Celia Villalobos non ha gradito. Si è avvicinata alla deputata «viola» e le ha detto «guarda che nel Congresso c’è un asilo nido». Poco convinta anche la parlamentare delle Canarie Ana Oramas citata da «La Vanguardia online» che ha criticato Bescansas per avere portato il bimbo «per farsi notare», aggiungendo che i minori «richiedono protezione». La socialista catalana Carme Chacon, ex-ministro della difesa, ha rilevato che quasi nessuna madre può permettersi di fare come la deputata di Podemos, cioé tenere il figlio in ufficio mentre lavora. Il partito di Iglesias ha fatto campagna fra l’altro contro i «privilegi» della politica rispetto ai semplici cittadini. La deputata Pp di Segovia Beatriz Escudero ha ricordato che i genitori si organizzano per fare tenere i figli quando vanno al lavoro.

«Si sono passati il bebé di mano in mano» per «fare la foto», ha accusato, uno «spettacolo inaccettabile con l’utilizzo di un neonato». Il regolamento del Congresso, ha anche ricordato, vieta a chi non è stato eletto di sedersi nell’emiciclo.

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