Regione, i vitalizi si mangiano la cassa 226 milioni saranno prosciugati dagli ex consiglieri

226 milioni saranno prosciugati dagli ex consiglieri

di Luisa Maria Patruno

Nella riunione di ieri dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale, il commercialista e consulente della Regione, Giorgio Demattè, ha fornito un quadro molto preoccupante sulla tenuta del sistema degli assegni vitalizi, arrivando alla conclusione - cifre alla mano - che il pagamento negli anni dei vitalizi, tenendo conto del numero dei beneficiari, delle ipotesi di incremento delle speranze di vita e della potenziale rivalutazione degli assegni erogati, è destinato a mangiarsi il patrimonio già accantonato dal bilancio del consiglio regionale a copertura negli anni del pagamento dei vitalizi che è (a fine 2015) di 225.968.000 euro

Le previsioni del consulente sul valore attuale medio dei vitalizi lasciano infatti un margine di soli 25 milioni di euro, ma si precisa che in questo calcolo non viene ricompreso il rischio legale connesso ai ricorsi già intentati dagli ex consiglieri regionali, che hanno deciso di opporsi alle richieste di restituzione e che ritengono che anzi le nuove norme siano incostituzionali e si augurano che si arrivi a un pronunciamento della Consulta. Per calcolare questo rischio sarà dato un incarico a un altro consulente. Non si tiene conto, inoltre, che esigenze di bilancio della Regione potrebbero portare ad attingere ai fondi gestiti dove sono stati stoccati i soldi a garanzia del pagamento dei vitalizi.

Insomma, la Regione rischia di trovarsi a non avere risorse a sufficienza in futuro per pagare i vitalizi degli ex consiglieri se non provvederà a drenare risorse ad altre voci di bilancio per destinarle alla copertura negli anni degli assegni vitalizi dei politici che, secondo le tabelle sulle aspettative di vita, accettate dall'Ordine nazionale degli attuari, sono ben superiori ai comuni mortali prevedendo una longevità invidiabile che però va a gravare non poco le casse pubbliche. 

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