Già 10mila persone hanno firmato la petizione delle Acli contro i vitalizi

di Lorenzo Basso

A poco più di tre mesi dal suo lancio, la campagna contro i privilegi lanciata dalle Acli trentine, con la raccolta firme in sostegno ad un disegno di legge d’iniziativa popolare per la riduzione di una serie di diritti acquisiti dai consiglieri regionali, ha riscosso un vasto successo.

Oltre diecimila persone hanno infatti sottoscritto la petizione depositata nei circoli territoriali e negli uffici comunali del territorio, spendendosi attivamente a favore dell’abolizione delle pensioni dei rappresentanti provinciali eletti, per il dimezzamento delle indennità di funzione e per il taglio dei rimborsi spese.

«La petizione popolare - ci ha spiegato il presidente delle Acli trentine Fausto Gardumi - procede molto bene: stiamo ricevendo una buona adesione da parte della cittadinanza. Ora, per gli ultimi quaranta giorni di campagna prima della chiusura, vogliamo riportare l’attenzione della popolazione trentina sul tema, perché notiamo con disappunto un certo rallentamento della Regione nel recupero di una parte dei vitalizi già versati, in particolare nei confronti di quei consiglieri che si sono opposti alla restituzione di quanto ricevuto».

Promosso per favorire una politica più vicina alla gente, in un momento difficile a causa della crisi economica, il ddl prevede la riduzione dei compensi dei consiglieri regionali, da 9.800 euro lordi a 7.500 euro (corrispondenti ad un netto di 4.700 euro mensili).

In aggiunta, si chiede l’abolizione di qualsiasi forma pensionistica, la limitazione dei vitalizi degli ex consiglieri - ovvero di quelli che hanno concluso il proprio mandato nelle scorse legislature - ad un massimo di 3.300 euro lordi mensili, un limite di 500 euro ai rimborsi spese e, in ultimo, il dimezzamento di tutte le indennità di carica. Secondo gli esponenti delle Acli, questi provvedimenti permetterebbero un risparmio complessivo pari a 5.240.000 euro, da utilizzare per favorire l’occupazione e per la tutela delle classi sociali più deboli.

Da ieri è possibile aderire all’iniziativa anche nella sede centrale delle Acli, in via Roma a Trento, dove, per tre giorni alla settimana, sarà presente un consigliere comunale cittadino (per vidimare le sottoscrizioni). Con il mese di dicembre, invece, la campagna informativa per la proposta di legge arriverà nelle strade dei maggiori centri urbani del Trentino (oltre al capoluogo, anche a Pergine e Rovereto), nei pressi dei frequentati mercatini natalizi.

Il termine per sottoscrivere le proposta è la fine dell’anno. Il ddl verrà quindi depositato a fine gennaio 2016 e valutato da una commissione preposta. Se il giudizio di quest’ultima sarà favorevole, il documento arriverà sui banchi del Consiglio regionale prima della primavera.

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