In Francia il premier Manuel Valls seppellisce il diritto di voto agli stranieri

Era una delle grandi promesse della campagna presidenziale che nel 2012 portò Francois Hollande all’Eliseo. A sorpresa, durante un intervento a Sciences Po - una delle più prestigiose università di Francia - il premier Manuel Valls ha definitivamente sepolto l’idea di concedere il diritto di voto agli stranieri (non europei) nelle elezioni locali. Per lui, questa riforma che nel 2012 fece vibrare i cuori della gauche, non solo «non si può fare» a causa dell’assenza di una «maggioranza qualificata» in parlamento. Ma «non è più una priorità».

Valls si dice infatti convinto che oggi, il «vero tema» sono «le naturalizzazioni» (lui stesso, nato nel 1962 a Barcellona, ottenne la cittadinanza francese a 20 anni). «Non bisogna correre dietro ai feticci», ha avvertito Valls davanti alla folta platea di studenti, a poche settimane dal voto regionale di dicembre - l’ultimo prima della corsa all’Eliseo del 2017 - e che secondo gli osservatori rischia di rivelarsi una nuova debacle dei socialisti davanti alle forze della destra e dell’estrema destra di Marine Le Pen.

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