Senato, al Trentino Alto Adige più seggi di altre regioni

di Luisa Maria Patruno

Il Trentino e l'Alto Adige, insieme alla Valle d'Aosta, saranno i territori più rappresentati - rispetto alla popolazione residente - nel Senato che nascerà dalla riforma costituzionale.
Basti dire che sui 95 senatori di cui sarà composto il nuovo Senato ( 74 consiglieri regionali e 21 sindaci ) la Provincia di Trento potrà contare su 2 senatori (un consigliere provinciale e un sindaco) e così la Provincia di Bolzano.

Per fare un confronto il Trentino avrà lo stesso numero di senatori della Liguria o delle Marche, che hanno tre volte la sua popolazione, ovvero oltre 1 milione e mezzo di abitanti contro il mezzo milione della Provincia di Trento, ma anche la stessa rappresentanza di una regione a statuto speciale come il Friuli Venezia Giulia che conta più di 1,2 milioni di abitanti. La riforma costituzionale prevede infatti che ogni regione abbia diritto ad almeno due seggi (un sindaco e un consigliere regionale) e le due Province autonome vengono considerate ciascuna al pari di una Regione, di qui la sovra-rappresentazione dei due territori nel Senato, per il quale Trentino e Alto Adige ora premono perché gli vengano affidati maggiori poteri, in particolare quello di «interdizione» riguardo alle leggi approvate dalla Camera che vanno a toccare gli interessi, i soldi o le competenze regionali.

Per questo la delegazione dei parlamentari trentini e altoatesini ha presentato una serie di emendamenti, che riguardano il ruolo del nuovo Senato, oltre alle nuove competenze (come quella sull'ambiente) che le due Province sperano di riuscire a infilare in questa riforma della Costituzione.

Oggi il Trentino Alto Adige esprime complessivamente 7 senatori (su 315 seggi) di cui 4 il Trentino e 3 l'Alto Adige. In futuro dunque la Provincia di Trento vedrà i senatori dimezzati, mentre Bolzano ne perderà solo uno. I senatori solo qui e in val d'Aosta venivano eletti con sistema maggioritario su collegi uninominali. La riforma prevede invece (se sarà approvata) che sia nelle due Province autonome che nelle altre Regioni i senatori siano eletti dai consigli regionali (nel nostro caso dai due consigli provinciali) «in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi». Non sarà dunque una «vera» elezione diretta. Il sistema per l'elezione dei senatori legato all'elezione dei consiglieri regionali, viene rimandato però a una legge ordinaria e probabilmente ogni Regione potrà approvarsi la sua legge. Il Trentino Alto Adige oltre tutto ha competenza primaria in materia di elezione del consiglio regionale.

Alle prossime elezioni politiche i cittadini eleggeranno direttamente invece ancora i deputati della Camera , ma in base alla nuova legge elettorale Italicum, in Trentino Alto Adige saranno ripristinati i collegi uninominali previsti dal vecchio «Mattarellum»: 4 in Trentino e 4 in Alto Adige. Gli altri 3 seggi saranno attribuiti con sistema proporzionale sulla base di liste regionali.
Quindi spariranno in Trentino i tre collegi uninominali del Senato ma ricompaiono i 4 collegi nei quali si eleggevano i deputati prima che fosse introdotto il Porcellum che ha riportato in vigore un sistema elettorale proporzionale con liste bloccate, seppure con premio di maggioranza. La differenza con il resto d'Italia permane per garantire le minoranze linguistiche (in particolare quella tedesca) dell'Alto Adige.

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