Gestioni comunali associate, la Provincia respinge ogni ipotesi di rinvio delt ermine del 10 novemre

di Angelo Conte

La data del 10 novembre per la definizione degli ambiti delle gestioni associate «è un totem». E anche sul numero e la conformazione di questi ultimi come proposti dalla Provincia, anche se non si tratta di un «prendere o lasciare», le variazioni possibili sono quelle all'interno della legge varata dal consiglio provinciale. Quindi, ad esempio, «sui 5.000 abitanti indietro non si torna» e se «deroghe ci saranno saranno limitatissime e legate a quanto prevede la legge».

Carlo Daldoss, il giorno dopo l'approvazione del protocollo di intesa con il Consiglio delle autonomie sul riassetto delle funzioni dei Comuni, mette i puntini sulle «i»rispetto a tempi e aggregazioni delle amministrazioni municipali.

Sul fronte delle gestioni associate, Daldoss spiega che «il 10 novembre è una data totem, entro quella data ci sarà la delibera» per definire gli ambiti delle gestioni associate. Ambiti che decideranno quali Comuni staranno con chi, al fine di avviare il progetto di gestioni associata, appunto, dei servizi previsti dalla normativa. In particolare, per quanto riguarda la tempistica, entro il 10 febbraio del prossimo anno i Comuni devono presentare il progetto di riorganizzazione intercomunale dei servizi, entro il 30 giugno, poi, deve essere dato avvio alla gestione associata di almeno due dei servizi da gestire in forma associata (tra cui la segreteria) stipulando le relative convenzioni. Entro il 31 dicembre deve essere dato avvio alla gestione associata di tutti i servizi associati stipulando le relative convenzioni. Se non verrà fatto, la Provincia interverrà d'autorità attraverso il potere sostitutivo.

Per quanto riguarda i 40 ambiti proposti, spiega Daldoss «si è iniziato a fornire una proposta sugli ambiti perché i tempi sono stretti. Le deroghe sono limitate e chiare. Chi vuole faccia osservazioni ma non pensando a sistemare se stessi, ma considerando l'ambito nel suo complesso. Non mi aspetto rivoluzioni sulle cartine degli ambiti anche perché abbiamo incontrato i sindaci e discusso con loro». Ci potrebbero essere delle lievi modifiche, come, per esempio, quelle in val di Non dove Vigo di Ton pare intenzionato a chiedere di andare con il Comune della Predaia e non con Denno e Campodenno. Se c'è «un progetto complessivo, benissimo - commenta Daldoss - Non possiamo accettare deroghe sulla base però di chi dice che la soglia dei 5.000 abitanti non gli piace e che è meglio quella dei 3.000. Questo aspetto la legge provinciale l'ha superato».

I 40 nuovi ambiti, quindi, potrebbero essere propedeutici ad altrettanti Comuni?

«No, secondo me non ne nasceranno di così grandi. Se, invece, scattasse qualche fusione per arrivare a quota 150 dai 178 di inizio gennaio 2016 non sarebbe male».

Sulle fusioni, e sulla tempistica di avvio delle stesse, invece Daldoss apre a una possibile flessibilità.

«Non voglio illudere nessuno - afferma l'assessore provinciale tecnico responsabile per gli enti locali - Ma stiamo ragionando su una possibile interpretazione dell'atto che dà l'avvio all'iter di fusione».

Per ora viene considerato come avvio dell'iter la decisione del consiglio comunale, in prospettiva potrebbe essere considerata anche una delibera di giunta comunale. In questo modo, di fatto, sarebbero molti di più i Comuni che potrebbero rientrare entro il 10 novembre, tra quelli che si dicono disponibili ad avviare la fusione e quindi a essere esclusi dalle gestioni associate. «Ci stiamo lavorando - conclude Daldoss - E se si potesse fare, sarei felice di farlo. A patto ovviamente che resti maggio come termine per il referendum di conferma delle fusioni».

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Si prevede la costituzione di una quarantina di ambiti coinvolgendo 143 Comuni e una popolazione di oltre 220 mila abitanti.

Ora i Comuni dovranno confrontarsi e esprimersi.
Val di Fiemme: la proposta prevede due ambiti con Cavalese-Varena-Carano-Daiano-Castello Molina-Capriana-Valfloriana (10.057 abitanti) e Predazzo-Tesero-Ziano-Panchià (9.987).
Primiero: Canal San Bovo-Mezzano-Imer (4.336) e Tonadico-Siror-Transacqua-Fiera di Primiero-Sagron Mis (5.601).
Valsugana e Tesino: Roncegno-Novaledo-Ronchi-Torcegno (5.091), Telve-Telve di Sopra-Scurelle-Castelnuovo-Carzano-Spera-Samone (6.097), Castello Tesino-Pieve Tesino-Cinte Tesino-Bieno-Ospedaletto-Grigno-Ivano Fracena (6.151).
Alta Valsugana e Bernstol: Albiano-Fornace-Lona Lases-Segonzano-Sover (6.118), Baselga di Pinè-Bedollo (6.523), Tenna-Caldonazzo-Calceranica (5.921), Pergine-Vignola Falesina-S.Orsola-Frassilongo-Fierozzo-Palù del Fersina (23.377).
Val di Cembra: Lavis-Giovo (11.393).
Val di Non: Denno-Campodenno-Sporminore-Ton (4.840), fedaia-Sfruz (6.960), Sanzeno-Romeno-Dambel-Sarnonico-Cavareno-Ronzone-Malosco-Ruffrè-Mendola-Fondo (7.292), Bresimo-Rumo-Livo-Cis (2.247), Cagnò-Revò-Romallo-Cloz-Brez-Castelfondo (4.290).
val di Sole: Peio-Pellizzano-Ossana-Vermiglio (5.417), Rabbi-Malè-Croviana-Caldes-Cavizzana-Terzolas (6.235), mezzana-Commezzadura-Dimaro-Mobnclassico (4.100).
Giudicarie: Comano Terme-Stenico-Bleggio Superiore-Fiavè (6.834), Storo-Bondone-Cimego-Castel Condino (5.631), Spiazzo-Strembo-Pelugo-Caderzone-Bocenago (3.302), Pinzolo-Carisolo-Giustino-Massimeno (4.951), da valutare Tione (3.631).
Alto Garda e Ledro: Dro-Cavedine-Drena (8.425), Riva del Garda-Tenno (18.897), da valutare Nago Torbole (2.857).
Vallagarina: Villa Lagarina-Pomarolo-Isera-Nogaredo (10.976), Besenello-Calliano-Nomi-Volano (8.977), Brentonico-Ronzo Chienis (5.008), Trambileno-Vallarsa-Terragnolo (3.502), da valutare Avio (4.146).
Comun general de Fascia: Vigo di Fassa-Soraga-Moena (4.649), Pozza-Canazei-Campitello-Mazzin (5.452).
Altipiani Cimbri: Folgaria-Lavarone-Luserna (4.583).
Rotaliana-Königsberg: Mezzocorona-Roverè della Luna (7.005), S.Michele all'Adige-Nave S.Rocco-Zambana-Faedo (6.793), Lavis-Giovo (11.393).
Paganella: Molveno-Andalo-Fai-Cavedago-Spormaggiore (4.902).
Val d'Adige: Aldeno-Cimone-Garniga Terme (4.185).
valle dei Laghi: Cavedine-Dro-Drena (8.425).

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