Il leggendario poliziotto americano Serpico entra in politica

Frank Serpico entra in politica: alla vigilia dell’ottantesimo compleanno, la leggendaria «talpa» della polizia corrotta di New York ha deciso di buttarsi in un mestiere che per decenni ha denigrato come privo di integrità.
Nulla di grandioso: l’eroe che smascherò il «Blue Wall», il muro di tangenti e omertà del New York Police Department, si è candidato nelle file democratiche per uno dei cinque posti di consigliere comunale di Stuyvesant, una cittadina di 2.200 anime in un’area remota tra i boschi dello Stato di New York dove dagli anni Settanta l’ex poliziotto vive in una capanna di legno che ha costruito con le sue mani.

Trattandosi di Serpico, è una battaglia tutta in salita: l’area è a stragrande maggioranza repubblicana e i cinque membri eletti del consiglio al momento appartengono tutti al Gop. Ma l’ex poliziotto è molto noto nella zona e di sicuro attirerà voti. «Non è uno che si lascia intimidire», lo ha elogiato con il New York Times Lee Jamison, il presidente della sezione del partito democratico di Stuyvesant, aggiungendo che «Serpico è uno che parla chiaro e quando vede qualcosa che non gli torna lo dice».

Il comitato ha dato l’imprimatur alla candidatura. E Serpico di cose su cui ridire ne ha già trovate molte in questa zona dove, oltre i panorami incantati e l’apparenza amichevole della gente, ci sarebbe del marcio a livello di governo locale che ha evocato all’ex «cop» la corruzione della polizia di New York da lui denunciata davanti alla Commissione Knapp.

Serpico divenne uno dei più famosi poliziotti della storia di New York alla fine degli anni Sessanta. La sua battaglia contro la corruzione delle forze dell’ordine nel 1973 divenne un film con Al Pacino. Essere una «gola profonda» ebbe un prezzo: venne ostracizzato dai colleghi e la sua carriera finì poco dopo esser stato ferito alla faccia durante un raid antidroga. I compagni di pattuglia gli rifiutarono i soccorsi.

Piccoli segnali nei mesi scorsi avevano indotto a pensare che avesse deciso di uscire dallo splendido isolamento in cui si era chiuso dopo aver lasciato la polizia: in aprile Serpico aveva messo sul banco degli imputati l’agente Michael Slager della polizia di North Charleston che la settimana prima aveva ucciso con otto colpi alla schiena il nero Walter Scott, in fuga dopo un banale fermo per violazioni al codice della strada.

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