Tunisia, scontri con la polizia per la chiusura di moschee sospette

Scontri tra manifestanti e forze dell'ordine nella tarda serata di ieri a Kalaa Kebira (Sousse) a causa dell'applicazione del provvedimento del governo di chiusura delle moschee fuori dal controllo statale. I fedeli della moschea, secondo i media locali, hanno iniziato a lanciare pietre contro la polizia che ha risposto con i gas lacrimogeni per disperdere la folla.

Il governo aveva annunciato al'indomani della recentestrage in spiaggia a Soussa (che fece numerose vittime fra i turisti, in particolare tedeschi, inglesi e belgi) un giro di vite nei riguardi dei luoghi di culto nei quali si ritiene venga utilizzata la religione per fare proseliti e fiancheggiare le visioni violente vicine agli ambienti del terrorismo di matrice integralista islamica.

Nei giorni scorsi si sono svotle affollate manifestazione per dire no al terrorismo e all'integralismo e per riaffermar ei diritti civili e le libertà nello stato tunisino.

Frattanto, il portavoce del tribunale di Tunisi, ha affermato in conferenza stampa che dall'analisi dei tabulati del cellulare del terrorista della strage di Sousse sono emerse informazioni rilevanti. Le indagini si concentrano in particolare sui legami fra Seifeddine Rezgui e i gruppi terroristici a lui vicini e il ritrovamento del cellulare in mare, davanti alla spiaggia dell'hotel Riu Imperial Marhaba, ha consentito al giudice istruttore di fare importanti passi avanti nelle indagini.

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