«Menapace ha troppe cariche» L'interrogazione del M5S

L'incarico di direttore generale della Fondazione Edmund Mach conferito a Sergio Menapace è compatibile con le cariche dallo stesso rivestite ed in particolare con quella di presidente della Comunità di valle? E quali sono le motivazioni della sua nomina? Lo chiede Filippo Degasperi, consigliere provinciale del Movimento 5 Stelle. Degasperi ricorda il cumulo di incarichi di Menapace: presidente della Comunità della val di Non, membro di diritto del Consiglio delle autonomie locali, direttore responsabile dell'ufficio agricolo periferico di Cles-Malé del Servizio agricoltura della Provincia, e componente del comitato di controllo della Cooperativa C.F. Cles, composta da 296 soci frutticoltori, e frutticoltore lui stesso. Cumuco che di per sé «genera un'ipotesi di commistione tra incarichi di indirizzo politico e di funzione amministrativa». Degasperi cita poi il decreto legislativo n.39 del 2013, per cui «gli incarichi dirigenziali, interni ed esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli entri pubblici di diritto privato in controllo pubblico... sono incompatibili con la carica di componente della della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15 mila abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, ricompresi nella stessa regione dell'amministrazione locale che ha conferito l'incarico».

L'INTERROGAZIONE
 
Il sig. Sergio Menapace risulta ricoprire allo stato attuale diversi incarichi tra i quali quello di presidente della Comunità della Val di Non, membro di diritto del Consiglio delle Autonomie Locali, direttore responsabile dell’ufficio Agricolo periferico di Cles/Malè del Servizio Agricoltura della Provincia Autonoma di Trento nonché componente del comitato di controllo della Cooperativa C.F.CLES, composta da 296 soci frutticoltori e frutticoltore egli stesso.

A tale cumulo di ruoli, che già di per sé stessi generano un’ipotesi di commistione tra incarichi di indirizzo politico e di funzione amministrativa, si somma il recentissimo (15 giugno 2015) conferimento al Sig. Sergio Menapace dell’incarico di direttore generale della Fondazione Edmund Mach;

Considerato che la Fondazione Mach è qualificata come ente strumentale privato della Provincia Autonoma di Trento ai sensi dell'articolo 33, comma 1 e allegato A della L.P. n. 3 del 2006; è compresa nell'elenco delle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato della pubblica amministrazione come individuate dall'ISTAT ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge n. 196 del 2009; è un ente di diritto privato in controllo pubblico, secondo quanto previsto dall'articolo 11, comma 2, lett. b) del decreto legislativo n. 33 del 2013, nonché dall'articolo 1 del decreto legislativo n. 39 del 2013;

Preso atto che l’art. 12, comma 4 del decreto legislativo 8 aprile 2013, n.39, prevede che “gli incarichi dirigenziali, interni ed esterni, nella pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello provinciale o comunale sono incompatibili: […]b) con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, ricompresi nella stessa regione dell’amministrazione locale che ha conferito l’incarico”.

Tutto ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per conoscere

· se l’incarico di direttore generale della Fondazione Edmund Mach conferito al Sig. Sergio Menapace sia compatibile con le cariche dallo stesso rivestite ai sensi dell’art. 12, comma 4 del decreto legislativo n. 39 dell’ 8 aprile 2013 ed in particolare con quella di presidente della Comunità di Valle, anche con riferimento al cosiddetto periodo di raffreddamento;

· le motivazioni a supporto della proposta del nominativo del Sig. Menapace da parte della Provincia Autonoma di Trento a direttore generale della Fondazione Edmund Mach, successivamente confermato in sede di CdA della Fondazione.

Cons. prov. Filippo Degasperi

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