Manifesti elettorali, Bozzarelli bacchettata per i Qr Code non in regola

I cartelloni non riportavano nulla che potesse far pensare a una propaganda elettorale: un grande quadrato fatto di quadratini più piccoli, bianchi e neri, posti in maniera irregolare su uno sfondo bianco.

Un messaggio difficile da capire per chi non se ne intende di nuove tecnologie quello che era comparso agli inizi di aprile su diversi spazi pubblicitari in città. A meno che non si fosse dotati di smartphone o tablet con app di lettura dei QR Code. Si perché quel grande quadrato non era altro che un codice che messo sotto l’obiettivo di un telefonino adatto rimanda automaticamente ad una pagina internet. E quella pagina internet apparteneva a una candidata per il consiglio comunale di Trento, la segretaria del Pd cittadino Elisabetta Bozzarelli.

Una trovata originale per farsi conoscere, specialmente da un elettorato giovane. Ma che a quanto pare viola le norme di una corretta campagna elettorale.

A sostenerlo è nientemeno che il Commissario del Governo, Francesco Squarcina. È lui infatti l’autore della nota inviata all’assessore agli enti locali della Regione, Josef Noggler, e utilizzata come risposta a un’interrogazione del consigliere Rodolfo Borga. Il rappresentante della Civica Trentina aveva interessato la presidente della regione Chiara Avanzo sul caso della strana pubblicità di Bozzarelli avanzando il sospetto che fosse un modo per aggirare i divieti della propaganda elettorale, che per ragioni di par condicio impongono ai candidati di appendere i loro cartelloni in appositi spazi allestiti nel mese che precede il voto. I cartelloni con i QR Code erano invece posizionati negli spazi della pubblicità tradizionale. «Il caso di specie - afferma Squarcina - viola le leggi e del caso sono stati informati il Comune e la Polizia locale per gli adempimenti di competenza».

Bozzarelli da parte sua si dice tranquilla. «Quei cartelloni - spiega - erano un bellissimo regalo che un gruppo di amici mi ha fatto a mia insaputa. Sono andati all’Ica e hanno pagato l’affissione dal primo al 10 aprile, prima dell’avvio della campagna elettorale. Credo proprio sia tutto in regola».

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