Afghanistan, attentato talebano: uccisi bambini che giocavano

Una ventina di morti e decine di feriti è il tragico effetto di un doppio attentato rivendicato dai talebani in Afghanistan. Almeno sei bambini sono morti ieri nella provincia meridionale di Khost, quando un ordigno è esploso sul terreno su cui avevano appena cominciato una partita di cricket.

Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa Pajhwok, secondo cui altri dieci bambini sono rimasti feriti. Lo scoppio, si è appreso, è avvenuto poco dopo mezzogiorno a Qala-i-Qazi, il capoluogo provinciale.
Immediatamente dopo l’attentato un gruppo di amici e parenti delle vittime hanno formato un corteo e trasportato i cadaveri dei piccoli davanti alla sede del governo provinciale, chiedendo una severa punizione dei colpevoli.

Il vicecapo della polizia di Ghazni, Asadullah Insafi, ha sostenuto che l’ordigno esplosivo era stato collocato su una bicicletta e che è stato attivato a distanza non appena il gruppo di bambini ha cominciato una partita di cricket.

Secondo Insafi la responsabilità dell’attentato va attribuita ai talebani, per i quali il cricket non è compatibile con l’Islam e quindi i giovani non dovrebbero giocarlo. Gli insorti non hanno tuttavia commentato l’incidente.


Nel secondo attentato in commando armato ha aperto il fuoco la notte scorsa contro un autobus in viaggio nella provincia centrale afghana di Maidan Wardak, uccidendo 13 persone. Lo ha reso noto il governatore ad interim della provincia, Ataullah Khugyani.

Il responsabile ha precisato che l’attacco è avvenuto verso l’1 locale nel distretto di Sayeed Abad, lungo la statale fra Kabul e Ghazni.
«L’attacco - ha aggiunto - è stato realizzato da uomini armati e mascherati con un bilancio di 13 civili uccisi e tre altri feriti, mentre un bambino di nove anni è l’unica persona rimasta miracolosamente illesa».

Il governatore non ha chiamato in causa direttamente i talebani per la responsabilità dell’attacco, lasciando aperta la possibilità, visto che i militanti avevano il volto coperto, che possa essersi trattato dell’opera di un gruppo legato all’Isis, che sta cercando di consolidarsi in Afghanistan.

Frattanto, le forze di sicurezza afghane hanno respinto un attacco di vaste proporzioni da parte di militanti armati contro tre check-point nel distretto di Shindand della provincia occidentale di Herat. Lo ha reso noto una fonte ufficiale militare ad Herat City.
Najibullah Najibi, portavoce del 20° Corpo d’armata Zafar ha indicato che i guerriglieri hanno attaccato i check point dell’esercito situati a Maldar, Zughali e Paikash impegnandosi in scontri a fuoco durati parecchie ore.

I talebani sono alla fine stati respinti nel pomeriggio, ha assicurato la fonte, e le forze di sicurezza non hanno avuto perdite.
La provincia di Herat è sede del contingente italiano, ormai ridotto, operante in Afghanistan, ed il distretto di Shindand è uno di quelli dove più attivi negli ultimi anni sono stati gli insorti.

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