Atene-Ue, continua il braccio di ferro

Riprenderanno mercoledì prossimo i negoziati tra le autorità greche e l'ex Troika. L'Eurogruppo di ieri a Bruxelles, che doveva esaminare il dossier greco, si è chiuso con un sostanziale nulla di fatto. In un comunicato il Governo greco ha rimarcato di voler continuare ad aggiornare la lista delle riforme, in cambio le istituzioni sono disponibili a risolvere i problemi finanziari della Grecia. Di fatto, però, non si è ancora trovato un punto di caduta che consenta di sbloccare il finanziamento del debito ellenico. 

Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha confermato che mercoledì riprenderanno i negoziati "con le istituzioni" per "una conclusione rapida e di successo". Il negoziato con la ex Troika avverrà a Bruxelles, ma "allo stesso tempo" i rappresentanti saranno anche ad Atene. "Abbiamo concordato che non c'è tempo da perdere" ha aggiunto Dijsselbloem. Per la conclusione del programma con la Grecia "non devono essere prese azioni unilaterali ed i precedenti impegni devono essere sempre mantenuti", ha infine ammonico il ministro olandese delle Finanze. 

Proprio il "'falco" Dijsselbloem, prima dell'inizio della riunione, aveva lanciato un vero e proprio ultimatum ad Atene: "Abbiamo detto che sosterremo la Grecia se prosegue sul cammino delle riforme, ma il confronto sulle riforme deve ripartire al più presto possibile, stiamo perdendo troppo tempo, l'estensione degli aiuti è solo per 4 mesi e abbiamo già perso due settimane", ha avvertito il ministro olandese delle Finanze, poco prima di entrare all'incontro fra i ministri dell'Economia e delle Finanze della zona euro che dovrà nuovamente discutere del dossie Grecia.

"Siamo pronti a sostenere Atene sulla base del programma esistente, finora poco è stato fatto sul fronte dell'attuazione, ora il punto principale è non perdere tempo", ha aggiunto l'olandese. Per quanto riguarda la lettera con le sette riforme inviata dal collega greco, Varoufakis, il giudizio è cauto: "Può essere parte delle discussioni ancora da avviare, ma abbiamo già perso due settimane e il negoziato reale ancora non è iniziato quindi basta perdere tempo, bisogna cominciare a lavorare subito", ha sostenuto Dijsselbloem.

In Borsa Atene chiude in forte calo (-4,18%) - Inevitabile l'impatto sul borsino di Atene che chiude in forte ribasso. L'indice Bs Ase lascia sul terreno il 4,18% tra cali a due cifre delle maggiori banche, in un clima surriscaldato dal confronto tra il governo greco e Bruxelles sulle riforme in cambio degli aiuti al Paese. Il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha oggi detto che non si può più perdere tempo.

Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel non pare soddisfatta di quanto sinora fatto da Atene. "La nostra politica è che la Grecia resti nell'Eurozona. Per molti anni abbiamo lavorato per questo, ma naturalmente ci sono due facce della stessa medaglia: una è la solidarietà e l'altra è la determinazione a spingere sulle riforme; se la via è questa c'e' ancora molta strada da fare", ha detto Merkel da Tokyo, gelando le speranze di un'intesa.

Altrettanto netto il ministro tedesco delle Finanze, il rigorista Wolfgang Schaeuble. Sulla Grecia "non c'è niente di nuovo, non è successo quasi nulla dal nostro ultimo Eurogruppo, ora è soprattutto una questione per la Troika", ha detto rispolverando il termine Troika che proprio Tsipras aveva chiesto di non usare più.

Intanto, la portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas, ha fatto sapere che venerdì prossimo si terrà un incontro fra il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, e il premier greco Alexis Tsipras.

Ma non sono solo i Paesi rigoristi ad essere insoddisfatti dall'atteggiamento di Atene. Per vedere sbloccati una parte degli aiuti la Grecia deve "attuare una parte degli impegni", ha avvertito il ministro dell'economia irlandese, Michael Noonan, entrando all'Eurogruppo. "Ora - ha spiegato - è tempo di muoversi verso il livello tecnico del negoziato, non sta ai ministri avere a che fare con le singole proposte" del Governo greco, ha aggiunto. Dublino è uno di quesi Paesi che dopo aver ricevuto gli aiuti dall'Europa ha dovuto mettere in atto pesanti riforme strutturali.

L'Eurogruppo deve valutare il pacchetto di riforme che Atene ha inviato nei giorni scorsi all'Unione allo scopo di ottenere il rifinanziaemento del debito. Ma che la strada sia in salita, era chiaro già dalla mattina. Il presidente del club che riunisce i ministri dell'Economia e delle Finanze della zona euro, Dijsselbloem, aveva anticipato che la 'lista' dei provvedimenti è "lontana dall'essere completa", che la sua attuazione richiederà "tempi lunghi" e che a marzo non è prevista nessuna tranche di aiuti.

Si annuncia così un nuovo flop per la riunione dei ministri delle Finanze, alla quale il greco Yanis Varoufakis dovrebbe portare la richiesta esplicita di allontanare definitivamente la Troika da Atene, dando a dei "team tecnici" basati a Bruxelles il compito di valutare le riforme greche prima di ciascuna riunione europea. La tensione rimane comunque alta, alimentata, come più volte è successo in questi giorni, da incomprensioni e correzioni di tiro. L'ultima, dello stesso Varoufakis in un'intervista al Corriere della Sera, sull'ipotesi di un referendum che un po' tutti pensavano sulla permanenza nell'euro e che invece il ministro intendeva sulle misure che l'esecutivo di Atene intende mettere in campo.

L'alternativa - avrebbe lasciato intendere - sarebbero nuove elezioni. E che le trattative e i contatti siano frenetici e che vadano dai livelli tecnici a quelli politici più alti, lo dimostrano le telefonate che il primo ministro greco Alexis Tsipras ha fatto oggi: la prima al presidente della Bce Mario Draghi e la seconda a quello francese Francois Hollande. A Draghi Tsipras (che aveva parlato di cappio al collo greco messo dalla Bce) avrebbe confermato il rispetto per l'indipendenza dell'Eurotower, raccomandandosi però che questa non soccomba alle pressioni politiche. Con Hollande avrebbe invece manifestato la volontà di sempre maggiore collaborazione e l'intenzione di incontrasi a Parigi in tempi stretti.

La lista di riforme che Atene ha inviato all'Eurogruppo e che dovrebbe essere esaminata oggi, comprende l'istituzione di "un consiglio di bilancio" indipendente per monitorare la spesa del governo, la sua politica di bilancio e quindi valutare se gli obiettivi vengono raggiunti; migliorie sul fronte della predisposizione del bilancio; la messa a punto di uno schema per la lotta all'evasione dell'Iva; un nuovo piano e leggi più dure per riscuotere le tasse non pagate da contribuenti e imprese; un nuovo piano per emettere licenze alle aziende di gioco d'azzardo online; la riduzione della burocrazia e iniziative per affrontare la crisi umanitaria con l'introduzione di buoni pasto, misure per garantire energia elettrica e assistenza abitativa. Costo complessivo: 200,29 milioni di euro.

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