Accusa di evasione fiscale per gli armatori della nave dei marò

È accusato di un’evasione fiscale che sfiora i due milioni di euro Luigi D’Amato, presidente del Consiglio d’amministrazione della Fratelli D’Amato, società armatrice, tra le altre navi, della petroliera Enrica Lexie, sulla quale erano imbarcati i due fucilieri della Marina Militare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre

È accusato di un’evasione fiscale che sfiora i due milioni di euro Luigi D’Amato, presidente del Consiglio d’amministrazione della Fratelli D’Amato, società armatrice, tra le altre navi, della petroliera Enrica Lexie, sulla quale erano imbarcati i due fucilieri della Marina Militare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, arrestati dalle autorità indiane perchè ritenuti responsabili nell’omicidio di due pescatori.

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La sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza ha sequestrato, per equivalente, beni per 1,864 milioni di euro: alcune abitazioni nel comune di Roma, soldi e titoli depositati in diversi istituti bancari.

Due gli anni finiti sotto la lente di ingrandimento delle fiamme gialle: 2008 e 2010. Su richiesta della sezione criminalità economica della Procura della Repubblica di Napoli, il gip ha chiesto ai finanzieri di eseguire due diversi decreti di sequestro, uno per ogni anno di evasione accertato: 753mila euro per il 2008, e 1,110 milioni di euro per l’anno d’imposta 2010.

La Guardia di Finanza ha eseguito, contestualmente ai sequestri, alcune perquisizioni negli uffici principali della società armatrice Fratelli D’Amato, che si trovano nel centro di Napoli. Perquisita anche la casa napoletana dell’armatore dove sono stati trovati una decina di quadri del ’600 e ’700 e alcuni reperti archeologici risalenti all’età preromana. Le fiamme gialle stanno cercando di risalire alla provenienza sia dei quadri che dei reperti.

Oltre alla sede principale partenopea, a cui è deputata la gestione delle attività operative e tecniche della flotta, la società ha uffici anche a Losanna, Londra e Shanghai, dove invece, viene curata l’attività finanziaria e commerciale. I militari hanno trovato e acquisito documentazione che, è stato sottolineato, è ritenuta utile per ulteriori sviluppi.

Alla Fratelli D’Amato appartiene una flotta composta da 15 navi che operano in tutto il mondo. Tra queste, oltre all’Enrica Lexie, figura anche la Savina Caylyn, presa in ostaggio dai pirati somali l’8 febbraio del 2011, vicino all’isola yemenita di Socotra. I pirati sequestrarono anche l’intero equipaggio, di cui facevano parte cinque italiani. Nave e ostaggi furono liberati dai predoni dopo undici mesi di detenzione.

L’uccisione dei due pescatori indiani, invece, avvenne il 15 febbraio del 2012, mentre la Enrica Lexie navigava nel mare arabico diretta a Gibuti con a bordo i 34 membri dell’equipaggio e sei fucilieri di marina.

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