Candidati alle comunali: braccio di ferro nel centrosinistra

di Luisa Maria Patruno

Sono una manciata ma di rilievo i Comuni - a cominciare da Rovereto - su cui il centrosinistra autonomista si sta ancora scannando, incapace di trovare un accordo politico sul candidato sindaco di coalizione. I tre partiti maggiori: Pd, Patt e Upt sanno che su queste elezioni comunali del 10 maggio si giocano gli equilibri e la tenuta stessa della maggioranza provinciale, visto che tutti - in particolare il Patt - hanno caricato l'appuntamento di una forte rilevanza politica. Sarà infatti l'occasione per rimisurare il peso di ciascun partito, a un anno e mezzo dalle elezioni provinciali. È ovvio dunque che la scelta dei candidati è già un passaggio fondamentale per stabilire chi conta di più e la discussione sulle primarie sì o no - come strumento per sciogliere i «nodi» - fa parte anch'essa della battaglia politica in corso.
Rovereto, Miorandi in discussione.

Dopo un solo mandato, la candidatura del sindaco Andrea Miorandi (Pd) è tutt'altro che scontata. Il Pd, dopo non poche discussioni interne, ora ufficialmente lo sostiene, ma l'Upt provinciale è contraria preferendo Giovanni Laezza . Così Upt e Patt, compreso il governatore Ugo Rossi, propongono le primarie per dirimere la questione. Ma sia Upt che Patt sono spaccati al loro interno sulle primarie, mentre il Pd deve ancora esprimersi chiaramente.
Cles, Patt all'attacco.

La strada delle primarie è funzionale in particolare al Patt, anche per rimettere in discussione la sindaca uscente di Cles, Maria Pia Flaim (Pd). Nel capoluogo noneso gli autonomisti sono all'opposizione e per ricomporre la coalizione il segretario Franco Panizza ritiene che si possa fare solo sostituendo Flaim con un candidato sindaco, naturalmente del Patt. Il nome c'è già ed è quello di un ex assessore comunale alla cultura, Ruggero Mucchi . Il Pd però - per ora - difende la conferma di Flaim.
Riva, su Mosaner asse Pd-Upt.

Anche a Riva del Garda c'è un sindaco uscente del Pd, Adalberto Mosaner che punta alla riconferma. Il Pd e l'Upt hanno già siglato un patto che va in questa direzione e pone condizioni sui candidati di lista «transfughi» dell'opposizione transitati nelle Stelle alpine. Il Patt non ha ancora firmato.
Lavis, centrosinistra da ricomporre.

A Lavis il sindaco uscente Graziano Pellegrini è del Patt e guida una giunta di centrodestra, mentre Pd e Upt sono all'opposizione. Se il partito intende ricomporre il centrosinistra Pellegrini non sarà della partita. Nel Patt si fa il nome - non ancora ufficiale - dell'assessore comunale Marco Perli , ma Pd e Upt non si sono ancora espressi.
Ledro, rischio rottura Pd-Patt.

A Ledro il sindaco uscente è Achille Brigà , un autonomista che ha vinto le elezioni anche grazie al sostegno del Pd, mentre l'Upt cinque anni fa non era in coalizione. Ora, invece di ricomporsi il centrosinistra autonomista, rischia di rompersi il sodalizio Pd-Patt a favore di una nuova alleanza tra il Patt e liste civiche oggi all'opposizione. Il candidato sindaco, in questo caso, sarebbe Claudio Collotta , che era vicino a Progetto Trentino e ora si sarebbe spostato verso il Patt. Il Pd non si è ancora capito cosa voglia fare.
Mori, anche Caliari è in forse.
Anche a Mori il sindaco in carica Roberto Caliari , non iscritto ma di area Pd, è stato eletto con il sostegno solo di una parte del centrosinistra autonomista, ovvero Pd e Patt, mentre l'Upt è all'opposizione. Caliari vorrebbe riproporsi, ma il Pd ha avanzato il nome del vicesindaco Stefano Barozzi che è del Pd. Si è fatto anche il nome dello storico Giuseppe Ferrandi , anch'egli del Pd, che sarebbe gradito all'assessore alla cultura Tiziano Mellarini.

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