Rossi: troppe sovrapposizioni, Trento Rise va riformata

di Luisa Maria Patruno

Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, frena sulla pratica dell'affidamento degli appalti pre-commerciali (pcp) da parte di Trento Rise, che in questi giorni sono finiti sotto i riflettori dell'Unione europea, la quale vuole verificare il rispetto delle norme comunitarie sull'utilizzo di questo genere di contratti per i progetti innovativi. E annuncia una nuova stretta anche sulle attività che la Provincia intende affidare all'associazione Trento Rise, che vede come partner l'Università di Trento e la Fondazione Kessler.

Presidente Rossi, con l'atto di indirizzo del luglio scorso avete tolto a Trento Rise la ricerca e l'attività di formazione. In pratica, guardando le risorse, avete lasciato solo l'affidamento dei pcp. È questa la missione dell'associazione?

Siamo alla vigilia del riassetto dei due soci di Trento Rise, l'Università e Fbk, e stiamo facendo una valutazione ulteriore di semplificazione rispetto a quanto deciso l'estate scorsa ritenendo che ci siano alcune attività che sia più ragionevole evitare per superare le sovrapposizioni che ci sono state in questi anni anche nella logica dei pcp.

Vuol dire che in futuro Trento Rise non affiderà altri pcp rispetto a quelli già in atto?

Vedremo. Su Trento Rise abbiamo aperto una forte riflessione che deve essere approfondita, anche sulla governance, oggi affidata solo ai due soci Fbk e Università. La Provincia non c'è.

L'ultimo pcp quello sul progetto in campo socio-sanitario è stato affidato quest'anno. Se non eravate così convinti perché non lo avete fermato?

Perché ormai l'iter era in fase avanzata e c'erano delle aspettative di 4 raggruppamenti partecipanti e poi sulla validità del progetto si è espressa una commissione esterna per la ricerca.

L'Ue però sta verificando che non vi siano state violazioni delle norme comunitarie e vi ha chiesto un dossier.

Ma non solo sue questo appalto, su tutti i pcp che abbiamo in vigore che sono 7 di cui 4 effettivamente partiti. L'Europa vuole verificare come ha chiesto a tutte le altre Regioni che ci sia uno stacco tra la costruzione del progetto e la commercializzazione.

La Provincia nel 2008 aveva affidato un progetto a Fbk al quale hanno partecipato anche Gpi, DegaGroup, Engineering, Istc-Cnr per la cartella sociale e sanitaria che dal 2011 Informatica Trentina avrebbe dovuto mettere in produzione. Ma quella cartella non s'è più vista. Nel 2014 Trento Rise affida questo pcp sempre in campo socio-sanitario sui punti unici d'accesso, che sembra ripartire da lì. Che senso ha?

È ben questo che dico quando parlo di livello di sovrapposizione. Dobbiamo superare le criticità di un'effettiva capacità di gestione dei finanziamenti diretti della Provincia e una governance di Trento Rise limitata ai due soci.

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