Bottamedi al Patt, l'irritazione di Dorigatti

L'annunciato passaggio della consigliera provinciale ex grillina Manuela Bottamedi dal gruppo misto al Patt ("rispondo alla chiamata del compianto Diego Moltrer", ha spiegato), avvenuto pochi giorni dopo un simile annuncio di segno opposto ("resterò indipendente e all'opposizione pur dialogando con tutti", aveva detto), ha irritato il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti, che in una nota ufficiale, ha stigmatizzato questo comportamento, in particolare il trasferimento dalle fila dell'opposizione alla maggioranza.

«Un transito così rilevante, - scrive il presidente del consiglio - non solo in termini di posizionamento singolo ma anche di adesione al programma politico della coalizione di governo, non è immaginabile che avvenga dentro ambiti di consuetudine e di normalità, perché esso investe l'asse dei rapporti politici e delle rappresentanze, incidendo di fatto sulla sovranità della volontà popolare mutandone l'espressione concreta, che è appunto quella della composizione numerica degli schieramenti, pur nella consapevolezza dell'assenza di qualsiasi vincolo di mandato per l'eletto».

Dorigatti mette in evidenza anche le conseguenze per l'assemblea: «L'eventuale mutazione della composizione di maggioranza e minoranza in seno all'assemblea legislativa ricade infatti ed automaticamente sul complessivo funzionamento di tutte le articolazioni del consiglio provinciale. È quindi auspicabile, nel segno di un doveroso rispetto istituzionale, che ogni possibile cambio degli equilibri d'aula sia frutto di una riflessione condivisa da tutte le forze politiche, direttamente o indirettamente interessate alla trasformazione in predicato. Al contempo ci si attende l'ufficializzazione delle decisioni attraverso la normale prassi regolamentare».

Anche dal mondo dell'elettorato cinquestelle sono arrivati molti commenti molto negativi con accuse di incoerenza sul travagliato percorso della consigliera, che dopo mesi di convivenza difficile con il suo collega di gruppo Filippo Degasperi, l'estate scorsa aveva deciso di lasciare la lista che l'aveva portata in Provincia. Poi, la manovra di avvicinamento alla maggioranza (pare siano arrivate offerte di adesione anche dal Pd) rivolta principalmente al Partito autonomista trentino tirolese con il quale negli ultimi mesi c'erano stati molti contatti che erano sfociati in un invito formale a passare al Patt che avrebbe assicurato a Bottamedi una serie di garanzie "politiche". Al momento, in proposito, non è dato conoscere quali siano le convergenze sui contenuti di questa trattativa, stante la distanza rimarchevole che separa i programmi elettorali del Patt e dell'M5S.

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