Secco no del Pd a Berti. La giunta rischia la crisi

di Luisa Maria Patruno

Ugo RossiNel curriculum vitae  presentato in allegato alla sua candidatura alla presidenza della Fondazione Mach, il direttore del Codipra,  Andrea Berti , segnala il diploma di solfeggio conseguito al conservatorio Gianferrari  - titolo certamente utile a rilevare una certa sensibilità artistica - però dimentica completamente di fare cenno di essere socio e amministratore di una serie di società, tra cui alcune che si occupano di attività immobiliare, non troppo in salute.


Tra queste c'è la Mentor Invest srl, con sede a Milano, di cui il manager-imprenditore noneso è amministratore unico e socio insieme alla moglie Monica Garbari e a Graziano Angeli, proprietario di Tca. La Mentor ha chiuso il bilancio 2013 con una perdita di esercizio di 1 milione e 210 mila euro, non certo un risultato da vantare per chi si candida a riorganizzare una fondazione pubblica, come è S.Michele, dove secondo il nuovo governatore Ugo Rossi negli ultimi anni si è speso un po' troppo, soprattutto per la ricerca, e ora si deve stringere la cinghia e far quadrare i conti.


Pur senza avere in mano tutto lo spettro di attività che delineano la figura, le relazioni e le attitudini del poco più che quarantenne Andrea Berti, proposto da Rossi, la prima commissione del consiglio provinciale, presieduta da  Luca Zeni  (Pd) venerdì scorso ha espresso parere negativo sulla sua nomina alla Fondazione Mach per «mancanza dei requisiti» e «possibile conflitto di interessi». La laurea in economia politica, la direzione del Consorzio difesa produttori agricoli (Codipra) e il diploma di solfeggio non sono stati ritenuti sufficienti per guidare il più importante centro di ricerca italiano del settore agroalimentare e ambientale al quale si unisce una delle più importanti scuole superiori del settore e un centro di trasferimento tecnologico.


Giulia Robol, segretaria provinciale del Pd, primo partito della coalizione che in commissione ha votato contro Berti, visto il parere negativo avverte Rossi e la giunta che domani hanno all'ordine del giorno la nomina del presidente della Mach: «È necessario un ripensamento. Rossi non può pensare di procedere lunedì (domani per chi legge, Ndr.) con la nomina di Berti, non idoneo, perché si verificherebbe una spaccatura non indifferente. Va sospesa la decisione per arrivare con una nuova proposta che preveda o nomi alternativi o la nomina contestuale di due figure, nell'ipotesi che si voglia ridefinire la governance, con un manager e un responsabile di alto livello della ricerca».


«Non è accettabile - ammonisce Robol - soprattutto dopo la valutazione tecnica della commissione sulla mancanza di requisiti di Berti, che espone al rischio anche di ricorsi al Tar, che si proceda subito a questa nomina, dando l'idea che si vuole piazzare a tutti i costi il nome che vuole il Patt, rinviando a un secondo tempo, chissà quando, la scelta di chi dovrà continuare a tenere alti i livelli della ricerca raggiunti dalla Fondazione Mach. Penso che il presidente e l'assessora alla ricerca, Sara Ferrari, debbano sospendere tutto e fare una nuova proposta».

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