Urne amare per Obama Congresso ai repubblicani

Duro colpo per il presidente Usa Barak Obama alle elezioni di Midterm: i repubblicani conquistano il controllo del Congresso grazie al voto con cui hanno ottenuto la maggioranza sia alla Camera sia in Senato. Hanno strappato sei seggi ai democratici, raggiungendo la soglia dei 51 necessari nella Camera alta e dunque adesso il presidente democratico sarà condizionato nella sua azione di governo.

 

Negli Stati chiave, successi di Thom Tillis in North Carolina, Cory Gardner in Colorado, di Steve Daines in Montana, Mike Rounds in South Dakota, Tim Scott in Arkansas, Shelley Moore Capito in West Virginia. Anche in Alaska e Iowa le urne premiano il gronte conservatore che contesta le politiche della Casa Bianca.

Per i democratici l'Election Day rappresenta una sconfitta durissima e ora il presidente Obama si vede costretto a trovare un'intesa con i repubblicani per proseguiere l'azione di governo dopo questo giro di boa di metà mandato.

Nei commenti sui media Usa si parla di successo repubblicano con il recupero di Stati che avevano perso con l'onda obamiana: ora possono sperare di potersi giocare la partita presidenziale del 2016.

Per i democratici una sconfitta, frutto probabilmente dell'indecisione, dei tentennamenti che stanno caratterizzando questo secondo mandato del presidente Obama, che d'ora in poi sarà condizionato dalla maggioranza repubblicana nelle Camere. Ago della bilancia il cosiddette elettorato indipendente, che questa volta ha premiato di più i repubblicani, mentre al fronte progressista resta la consolazione di essere ancora maggioritario nell'elettorato femminile e in quello di origini africane e in m isura minore degli ispanici.

In generale, la popolarità di Barack Obama, secondo l'ultimo sondaggio Washington Post/Abc, è scesa al 44%: mai così bassa da quando è stato eletto presidente. Solo per il 45% degli americani Obama è un buon manager, e sol per il 46% un leader forte. E solo per il 46% è un presidente «che capisce i problemi della gente». Lo appoggiano l'85% degli afroamericani, ma solo il 50% degli ispanici rispetto al 71% del 2012.

Nel voto di oggi si sono eletti 423 membri della Camera dei rappresentanti del Congresso, che verrà totalmente rinnovata, mentre sono 36 i seggi del Senato in palio in 34 Stati, un terzo dei cento senatori complessivi (due per ogni Stato Usa).

 

 

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