Postino a singhiozzo in 190 comuni (su 217)

Posta consegnata non più ogni giorno, ma ogni due, in 190 dei 217 Comuni trentini. Più che una prospettiva, un incubo che rischiano di vivere centinaia di migliaia di cittadini a partire dal prossimo anno. Postino a singhiozzo, dunque, per una questione di costi considerato che dalle stime del Governo il Servizio Postale Universale dovrebbe ricevere per il 2015 circa 65 milioni di euro in meno

PostinoIl rischio è che in 190 Comuni del Trentino, in pratica quasi tutti (sono 217), la corrispondenza in futuro possa non arrivare ogni giorno ma ogni due. Addio quotidiano nella bussola delle lettere, addio puntualità nella consegna delle missive più urgenti, addio servizio garantito ogni giorno. Postino a singhiozzo, dunque, per una questione di costi considerato che dalle stime del Governo il Servizio Postale Universale dovrebbe ricevere per il 2015 circa 65 milioni di euro in meno.

 

A farne le spese, oltre che gli utenti, sarebbero sicuramente anche i lavoratori delle Poste che si vedrebbero inevitabilmente ridotti di numero. A denunciare il possibile rischio è Marcello Caravello, segretario regionale di Faip Cisal che in questi giorni ha inviato una lettera al presidente della Provincia Ugo Rossi con una richiesta di incontro urgente per affrontare il tema.  La questione nasce dal testo del disegno di legge di stabilità 2015 preparato dal Governo nella versione del 15 ottobre.

 

Il problema è una parolina cambiata nell’articolo 3, comma 7, primo periodo, del decreto legislativo 22 luglio 1999, n. 261. «Un ottavo» è diventato «un quarto». «Nella pratica - spiega Caravello - vuole dire che potrà cambiare quanto oggi previsto in merito agli obblighi di Poste Italiane di dovere assicurare il Servizio postale Universale in tutti i Comuni, per 5 giorni alla settimana, alle condizioni fissate dalla legge e secondo quanto previsto dal Contratto di programma ancora in vigore».

 

Nell’ottica di contenimento dei costi del servizio universale, il recapito del servizio universale può essere effettuato a giorni alterni in presenza di particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica in ambiti territoriali con una densità inferiore a 200 abitanti/kmq e comunque fino ad un massimo di un ottavo della popolazione nazionale.

 

«Quest’ultimo parametro - sentita l’Autorità - può essere soggetto ad un margine di tolleranza fino ad un massimo del 5%. Con la previsione contenuta nel ddl di stabilità 2015, sostituendo alle parole “un ottavo” quelle “un quarto” si andrà a legittimare la possibilità che Poste Italiane, per contenere i costi, possa proporre l’introduzione del recapito a giorni alterni “in presenza di particolari situazioni di natura infrastrutturale o geografica in ambiti territoriali con una densità inferiore a 200 abitanti/kmq e comunque fino ad un massimo di un quarto della popolazione nazionale”», dice ancora il sindacalista. Tradotto in numeri, considerato che il Trentino presenta circa 190 comuni con densità inferiore a 200 abitanti/kmq, la consegna della posta a giorni alterni potrebbe diventare una realtà quasi ovunque. «Per questo chiediamo un incontro col l’assessore Rossi al fine di evitare contraccolpi sul versante dell’occupazione nel settore dei servizi postali della Provincia di Trento e di portare a livello accettabile, la qualità e l’efficienza del servizio Postale nel nostro territorio».

 

ll rischio che vede il sindacato è che i servizi possano essere pian piano depotenziate.  Prima del 2011, ad esempio, il postino arrivava nelle case anche il sabato. Oggi è dato assodato che il sabato la posta non arrivi e che la distribuzione avvenga cinque giorni su sette. Caravello vuole incontrare Rossi appunto per evitare che in futuro anche l’arrivo della posta tre giorni a settimana possa essere considerato «normale» e non un grave danno per gli utenti e per i lavoratori.

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