Lo «Sblocca Italia» libera anche l'A22 e la Valdastico

Lo Sblocca-Italia «sblocca» anche la concessione dell’A22. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, infatti, prevede la possibilità per le concessionarie autostradali, in cambio di tariffe calmierate e investimenti privati, di evitare la gara e andare a prolungare, si stima di 20 anni circa, la concessione stessa. Rossi: cauto ottimismo

di Angelo Conte

Sede A22 via Berlino TrentoLo Sblocca-Italia «sblocca» anche la concessione dell’A22. Il decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri, infatti, prevede la possibilità per le concessionarie autostradali, in cambio di tariffe calmierate e investimenti privati, di evitare la gara e andare a prolungare, si stima di 20 anni circa, la concessione stessa. Una formula che ora attende comunque l’ok di Bruxelles prima di diventare pienamente operativa e che, in ogni caso, si applicherebbe anche all’A4, alla Serenissima, che così avrebbe la possibilità di realizzare la Valdastico Nord. Le risorse, in questo caso, arriverebbero dalle tariffe incassate dall’Autostrada Brescia-Padova e sarebbero pari a un miliardo spalmati sui 20 anni di concessione. Il nodo da sciogliere, come è noto, è però quello giuridico, visto che la Provincia di Trento da sempre, con in mano anche il parere della Corte costituzionale, si oppone all’ok alla costruzione. La strada che potrebbe essere utilizzata da Roma è quella di ricorrere alla legge, già in vigore, che permette di portare in consiglio dei ministri un’opera che ha il veto di un territorio e di farla partire. Poi spetterebbe a Trento fare ricorso alla Corte costituzionale dove, come spiega Alessandro Olivi, «di fatto la giurisprudenza è a nostro favore».

 

A22 sbloccata, Ue permettendo.
L’articolo 5 del decreto Sblocca-Italia approvato ieri dal Consiglio dei ministri prevede quello che, nei giorni scorsi, il ministro Maurizio Lupi aveva comunicato a Bruxelles attraverso una lettera ufficiale. Nel documento si spiegava alla Ue l’intenzione del governo di Roma di allungare le concessioni autostradali esistenti in cambio di investimenti da affidare tutti a gara privata e non invece gestiti dalla concessionaria attraverso modalità in-house. In particolare, spiega il ministero delle infrastrutture, il decreto prevede «l’aumento degli investimenti privati in infrastrutture autostradali (articolo 5) attraverso la revisione e quindi l’eventuale allungamento delle concessioni (la proposta è stata notificata dal ministro Lupi alla Commissione europea) con la contestuale moderazione degli incrementi tariffari dei pedaggi autostradali. Il valore delle opere realizzabili con questa norma, e sulle quali si sono impegnate le società concessionarie, è di 10 miliardi circa».
 

Il nodo Valdastico.
Tra i 10 miliardi di euro di investimenti che l’articolo 5 intende sbloccare ci dovrebbe essere (il condizionale è d’obbligo, visto che il testo del decreto non è stato ancora pubblicato dal governo), anche il via libera alla Valdastico, che verrebbe finanziata, secondo quanto sostiene il decreto, attraverso gli introiti che arriveranno all’A4 dal prolungamento della concessione. Si tratta di circa un miliardo di euro per un tratto che, secondo alcune stime, potrebbe costare il doppio. La Provincia, in ogni caso, si opporrà alla realizzazione, come annuncia la giunta.


L’ipotesi fusione A4-A22.
Tra le soluzioni per convincere Bruxelles a dare il lasciapassare alla proroga cancellando la gara per l’A22 che oggi è già in atto, ecco che nel decreto dovrebbe essere riproposto anche l’articolo che consente di fondere A4 e A22, in modo tale che quest’ultima subentri nella concessione della Brescia-Padova allungata grazie all’ok alla Valdastico Nord.
Sede A22 via Berlino Trento

Brennero, dubbio risorse.
Il Brennero rimane nel decreto come uno «dei nodi fondamentali su cui punta il governo per la ferrovia» sottolinea il commissario al tunnel Mauro Fabris. E nel comunicato ufficiale del ministero si spiega che parte dei 3,8 miliardi di euro da sbloccare per opere ferroviarie andranno proprio a sostenere la «continuità degli interventi per il Nuovo Tunnel del Brennero» a patto che vengano avviati i cantieri entro il 30 giugno del prossimo anno. Resta il dubbio su quante risorse effettivamente possano andare al tunnel del Brennero. «C’è il rischio - spiega Fabris - che facendo i conti alla fine le risorse per le tratte d’accesso possano non esserci al 100%».

 

La reazione di Ugo Rossi.

Il presidente della Provincia Ugo Rossi commenta il «decreto sblocca Italia». Lo fa mettendo davanti una serie di «se» e di «ma», perché il governatore del Trentino, memore dei precedenti, dice che prima vuole vedere il testo definitivo del decreto. «Per adesso vedo solo slide, comunicati stampa e lanci di agenzia. Peraltro noto che non sta girando il testo nuovo, ma quello precedente». Insomma, al telefono, Rossi dice di volere aspettare 24 ore o anche 48, quando ci saranno certezze. «Nel frattempo - aggiunge - posso cercare di interpretare in diretta con voi quanto è emerso». Ci proviamo.

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