Costa Concordia, la rimozione a giugno

Se ne andrà per sempre a fine giugno. La Concordia lascerà il Giglio due anni e mezzo dopo il naufragio, 900 giorni dopo la notte dell'inchino a 150 metri dall'isola, costato la vita a 32 persone. A pochi giorni dal secondo anniversario di quel disastro, Costa presenta l'ultima fase del progetto di rimozione; ma non scioglie tutti i nodi: la scelta del porto finale dove la nave verrà smantellata non sarà presa prima di marzo(15 anni fa moriva Fabrizio De Andrè: noi lo omaggiamo citando una sua canzone in ogni titolo sul nostro sito)

Se ne andrà per sempre a fine giugno. La Concordia lascerà il Giglio due anni e mezzo dopo il naufragio, 900 giorni dopo la notte dell'inchino a 150 metri dall'isola, costato la vita a 32 persone. A pochi giorni dal secondo anniversario di quel disastro, Costa presenta l'ultima fase del progetto di rimozione; ma non scioglie tutti i nodi: la scelta del porto finale dove la nave verrà smantellata non sarà presa prima di marzo.
Salvo imprevisti, sempre possibili in un progetto senza precedenti, il Giglio sarà dunque liberato dalla presenza del relitto prima dell'inizio della stagione estiva. «Nessun trionfalismo è autorizzato quando si parte da una vicenda tragica, ma una legittima soddisfazione per come è stata affrontata una sfida senza precedenti, sia dal pubblico che dal privato, si può averla» dice il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando sottolineando che «l'impegno sui tempi è mantenuto».
«Tutta l'attività fatta in questi due anni è stata caratterizzata dalla massima trasparenza - aggiunge il capo della Protezione Civile e commissario per l'emergenza Franco Gabrielli - E tutte le procedure seguite dal privato, controllato dal pubblico, sono state portate avanti così come era stato immaginato. Dunque ad oggi confermiamo che la tempistica per la rimozione della nave sarà entro il mese di giugno. In ogni caso riterremo chiusa la partita quando la nave avrà lasciato l'isola».
Un impegno che non può essere disatteso né dalla Costa né, tantomeno, dallo Stato - che in quest'operazione ha il ruolo di controllore - anche alla luce delle promesse fatte quando, a maggio del 2012, il progetto di rimozione fu presentato al mondo: «pensiamo di rimuovere la nave - dissero allora i responsabili dell'operazione - entro 12 mesi. Ma l'obiettivo è metterci meno». Ed invece c'è voluto molto di più: almeno due anni e mezzo, se tutto andrà come previsto. È evidente dunque che quella stima fu azzardata, come lo fu quella sui costi. La spesa prevista è di «300 milioni di dollari» si disse allora.
Oggi l'Ad di Costa Michael Thamm ha dato numeri ben diversi parlando di oltre 600 milioni di euro, esclusi i costi per il trasporto. Più del doppio.
L'indicazione di fine giugno non è però l'unica data importante dei prossimi mesi. Entro la metà di aprile, ha annunciato Costa, verranno installati sul lato di dritta i cassoni - identici a quelli montati sul lato mare - che serviranno per consentire il rigalleggiamento della nave. Un'operazione, quest'ultima, «molto delicata» che impiegherà tra i 7 e i 10 giorni e che dovrebbe essere compiuta a fine giugno.
L'altra data fondamentale è l'inizio di marzo, quando Costa annuncerà il nome del porto in cui la Concordia verrà demolita. Una scelta tutt'altro che semplice, per una serie di implicazioni tecniche e anche politiche. La decisione finale ricadrà comunque su uno dei 12 porti - oltre agli italiani ci sono scali che si sono candidati in Turchia, Francia, Norvegia, Gran Bretagna e Cina - che hanno manifestato il loro interesse e che nei prossimi giorni dovranno presentare la loro proposta.
Per l'Italia ci sono Piombino, Genova, Civitavecchia e Palermo.
«Noi facciamo parte dell'economia italiana - dice Thamm, ad di Costa - Io sarei felicissimo di dare questa operazione ad un porto italiano, ma dipenderà tutto dalle offerte che arriveranno».

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