Durnwalder oggi lascia Leader per 25 anni

"Ogni cosa ha un inizio e una fine". Dopo 9.175 giorni da presidente, 1.250 sedute di giunta, 115mila delibere firmate, Luis Durnwalder, da 25 anni timonieri incontrastato del Sudtirolo, si prepara a lasciare. Domani passerà la mano ad Arno Kompatscher. I programmi futuri: «Tre mesi di stop, poi deciderò cosa fare» I tuoi commenti

di Angelo Conte

BOLZANO - «Mi sento come quando 25 anni fa ho fatto la prima giunta. Emozionato? No, bisogna capire che tutto ha un inizio e una fine». Luis Durnwalder, 72 anni - è nato il 23 settembre del 1941 a Falzes - oggi condurrà l'ultima seduta di giunta, prima di lasciare, il giorno dopo, le redini della Provincia al nuovo presidente del Sudtirolo, Arno Kompatscher. Nominato per la prima delle cinque volte alla guida della giunta provinciale il 17 marzo del 1989, durante gli anni della presidenza ha visto cambiare, con il suo Sudtirolo, anche il vicino Trentino. Al quale dice: «Le due Province dovranno collaborare sempre di più in diversi campi».
Presidente, dopo 25 anni è arrivato all'ultima giunta. Come l'affronta?
Come la prima che ho tenuto, nel 1989, con l'obiettivo di fare il mio dovere. Poi domani sarà eletto il nuovo presidente e dalla mattina dopo sarò ancora vicepresidente della Regione, ma sarà tutta un'altra cosa.
Dopo, una volta lasciata la politica, cosa farà?
Ho molte offerte di entrare in alcune associazioni e enti e pure in un consiglio di amministrazione. Ma prima voglio lasciarmi tre mesi di tempo e poi deciderò cosa fare.
Nei suoi rapporti con Trento qual è stato il momento più alto?
Il migliore coincide con la firma dell'Accordo di Milano assieme a Lorenzo Dellai, di cui sono molto orgoglioso anche se poi Monti, il cui governo è stata una delusione e il peggiore verso l'autonomia, lo ha svuotato. Adesso, invece, con il governo Letta le cose vanno meglio, visto che, pur con fatica, sta rispettando tutti gli accordi presi con noi.
Lei è arrivato dopo una figura come Magnago, considerato il padre della Heimat sudtirolese. Nei libri di storia come vorrebbe essere ricordato?
Mi basterebbe che dicessero che: "Durnwalder era uno dei nostri, ha lavorato moltissimo e ha concretizzato ciò che Magnago e soci hanno conquistato, trasformando Bolzano da una provincia povera a benestante, trovando un equilibrio nella convivenza tra i gruppi linquistici che possano sentirsi a casa indipendentemente che parlino tedesco, italiano o ladino. Sotto la sua guida la Provincia è diventata più europea". Ora Kompatscher può andare avanti su questa strada.

 

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