Nella corruzione Italia fra i primi

Sessantanovesima su 177 Paesi di tutto il mondo. Terzultima in Europa, migliore solo di Bulgaria (77) e Grecia (80). Anche quest'anno è desolante l'immagine dell'Italia che emerge dalla classifica sulla corruzione percepita stilata dall'ong Transparency International. Che però potrebbe non essere completamente realistica. E soprattutto non considerare i progressi compiuti negli ultimi due anni dal punto di vista legislativo, come ha sottolineato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi

Sessantanovesima su 177 Paesi di tutto il mondo. Terzultima in Europa, migliore solo di Bulgaria (77) e Grecia (80). Anche quest'anno è desolante l'immagine dell'Italia che emerge dalla classifica sulla corruzione percepita stilata dall'ong Transparency International. Che però potrebbe non essere completamente realistica. E soprattutto non considerare i progressi compiuti negli ultimi due anni dal punto di vista legislativo, come ha sottolineato anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi. «La legge anticorruzione, che con i ministri Cancellieri e Severino riuscimmo a condurre in porto giusto un anno fa, sta dando i primi risultati», controbatte Patroni Griffi commentando la classifica di Transparency.
L'Italia, passata dal 72° posto del 2012 al 69° di oggi, sta migliorando: «È un'inversione di rotta dopo un decennio», insiste il sottosegretario, che
trova in Maria Teresa Brassiolo, presidente della sezione italiana di Transparency International, un'alleata inattesa. «La situazione reale dell'Italia è migliore di quanto emerga dalla classifica, soprattutto per via delle nuove leggi sulla corruzione», ha spiegato Brassiolo.
La corruzione è una piaga che colpisce particolarmente i Paesi più provati dalla crisi.Con la Grecia a fondo classifica e l'Italia in alto mare, la situazione sembra precipitare in Spagna (che pure resta davanti). Vista da Madrid lo stato della corruzione ha subito una drastica accelerazione, che ha fatto scivolare il Paese dal trentesimo al quarantesimo posto della classifica in un solo anno. Per la Spagna, colpita recentemente da numerosi scandali, si tratta del risultato peggiore dal 1997.
Le cose per l'Italia stanno invece prendendo un'altra direzione, insiste Patroni Griffi. «Col decreto trasparenza, che obbliga le amministrazioni a mettere on line spese degli uffici e redditi di politici e dirigenti, è aumentata la possibilità di controllo sociale. Certo è ancora un primo passo e molto ancora si potrà fare procedendo sul percorso individuato dalla legge, per esempio con il completamento del varo dell'autorità anticorruzione».
Effettivamente c'è un altro indizio per dubitare del posto cui è stata relegata l'Italia.Quello sulla corruzione percepita non è l'unico rapporto che prepara Transparency: a giugno l'ong pubblica un barometro della corruzione globale che si basa su domande concrete. Nell'ultima edizione ci sono questioni in cui l'Italia è risultata molto migliore di Germania e Francia. Mesi fa c'è stata una polemica in questo senso che i cittadini di quei Paesi non hanno probabilmente seguito, visto che la notizia a Berlino e Parigi è passata in sordina.

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