Biancofiore unica esclusa dal governo Letta

Michaela Biancofiore, la strenua sostenitrice di Silvio Berlusconi pronta a tutto pur di sostenere il suo leader, alla fine, come si dice in gergo, «ci è rimasta sotto». A cosa? Al balletto di dimissioni annunciate da ministri e sottosegretari del Pdl quando sembrava che la crisi di governo fosse insanabile e che si tornasse alle urne. La fiducia al premier Letta, alla fine, è arrivata e gli amici di partito della deputata altoatesina sono riusciti a rimanere sul carrozzone di palazzo Chigi. Lei no, visto che il presidente del consiglio ha incassato il suo addio I tuoi commenti sul blog di Luisa Patruno

Michaela Biancofiore, la strenua sostenitrice di Silvio Berlusconi pronta a tutto pur di sostenere il suo leader, alla fine, come si dice in gergo, «ci è rimasta sotto». A cosa? Al balletto di dimissioni annunciate da ministri e sottosegretari del Pdl quando sembrava che la crisi di governo fosse insanabile e che si tornasse alle urne. La fiducia al premier Letta, alla fine, è arrivata e gli amici di partito della deputata altoatesina sono riusciti a rimanere sul carrozzone di palazzo Chigi. Lei no, visto che il presidente del consiglio ha incassato il suo addio: «Ho accettato le dimissioni del sottosegretario Biancofiore perché dopo che i ministri le avevano ritirate lei le ha mantenute. Quindi le ho accettate per far capire che sono cambiate le cose». Dura le reazione della diretta interessata, a questo punto rimasta a piedi. «Apprendo ancora una volta da un mezzo di informazione nazionale che ha intervistato il premier Letta che le mie dimissioni sarebbero state accettate per una formalità. Posto che, come tutte le agenzie nazionali hanno battuto, i ministri non hanno ritirato le dimissioni ma sono state respinte dallo stesso Letta cosa da lui confermata anche per i sottosegretari nel corso delle dichiarazioni sul voto di fiducia nell'aula della Camera dei deputati, attendo intervento dal vicepremier Alfano, nonché segretario del mio partito, affinché renda noto se trattasi di una epurazione frutto di una precisa scelta politica, di mobbing che nulla ha a che vedere, con tutta evidenza, con l'unità del partito da più parti evocata».
La Biancofiore, dunque, non ci sta: «Sono furibonda, a me nessuno ha comunicato alcunché anche se sarebbe un incredibile autogol di Letta. Rifiuta le dimissioni di tutti i ministri e non le mie? Certo, questi non brillano per cortesia ed educazione, ma almeno una telefonata potevano farmela».
L'onorevole incassa la solidarietà di Alessandro Bertoldi: «In qualità di commissario provinciale di Forza Italia-Pdl, a titolo personale ed a nome della lista di candidati alle elezioni provinciali, esprimo la mia totale solidarietà all'amica on. Michaela Biancofiore per il grave sgarbo istituzionale da lei subito quest'oggi. La cosa ancor più grave è che questa mossa simbolica e violenta passi nel silenzio dei ministri in quota Fi-Pdl, è inaccettabile».

 

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