L'Fmi al governo: l'Imu va mantenuta

L'Imu sulla prima casa dovrebbe essere confermata, per equità: il suggerimento arriva dal Fondo monetario internazionale, il ministro Fabrizio Saccomanni commenta «ne terremo conto», e subito scoppia la polemica. Il governo è impegnato a trovare una soluzione, ma il premier Enrico Letta fa presente che sia per la tassa sulla prima casa che per evitare l'aumento dell'Iva «la copertura va tutta trovata dentro il bilancio e ciò non è semplice»

L'Imu sulla prima casa dovrebbe essere confermata, per equità: il suggerimento arriva dal Fondo monetario internazionale, il ministro Fabrizio Saccomanni commenta «ne terremo conto», e subito scoppia la polemica. Il governo è impegnato a trovare una soluzione, ma il premier Enrico Letta fa presente che sia per la tassa sulla prima casa che per evitare l'aumento dell'Iva «la copertura va tutta trovata dentro il bilancio e ciò non è semplice».
La road map viene delineata al vertice di maggioranza della mattina, definito positivo dai partecipanti: Imu e Iva saranno sul tavolo della riunione per il 18 luglio e le norme arriveranno prima di Ferragosto. L'appello dell'Fmi sull'Imu però rovina la festa e innesca di nuovo la polemica politica tra i partiti alleati: «La tassa sulla proprietà sulla prima casa dovrebbe essere mantenuta per ragioni di equità ed efficienza e la revisione dei valori catastali accelerata per assicurare l'equità», si legge nell'Article IV sull'Italia.
«Una richiesta sgradevole», commenta il viceministro all'Economia Luigi Casero, e «incomprensibile» rileva il sottosegretario allo Sviluppo economico Simona Vicari (entrambi del Pdl). Il capogruppo del Popolo delle Libertà alla Camera, Renato Brunetta, che sul tema - su cui Berlusconi ha impostato la campagna elettorale per le politiche - spesso ha minacciato l'esecutivo, è sicuro che il governo andrà avanti «sulla base del programma votato dalla sua maggioranza», il presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani parla dell'abolizione dell'Imu come di «un impegno irrinunciabile» e Maurizio Gasparri in un tweet, riferendosi agli esperti del Fondo, dice «si facciano gli affari loro». Con l'Fmi invece alcuni esponenti di Scelta Civica: d'altronde la tassa sull'abitazione fu reintrodotta da Mario Monti. Ma concordano con il Fondo anche rappresentanti del Pd, a partire dal vice ministro all'Economia Stefano Fassina.
Il Fondo parla di Imu all'interno del suo report sull'Italia. E se Saccomanni evidenzia che vengono riconosciuti «i progressi significativi nel consolidamento fiscale», tuttavia l'Fmi avverte che «le prospettive di crescita restano deboli» e che ci sono dei problemi irrisolti sul fronte delle riforme strutturali. Mentre la disoccupazione giovanile è a «un livello inaccettabile».
Così, per quanto riguarda le prospettive future, l'Fmi taglia dal -1,5% al -1,8% le stime sul Pil italiano del 2013. Ma alza quelle per il 2014 dal +0,5% al +0,7%. «La ripresa è attesa a fine 2013, sostenuta dall'export e da una modesto miglioramento degli investimenti», si legge nell'Article IV sull'Italia. E anche Saccomanni ribadisce che l'Italia tornerà a crescere già dalla fine di quest'anno. Poi annuncia che per tagliare il debito pubblico il governo riprenderà in mano il dossier delle dismissioni immobiliari e mobiliari.
Intanto l'Istat suona l'allarme sulla pressione fiscale, che quest'anno potrebbe toccare un nuovo record, passando dal 44% del 2012 ad almeno il 44,7%, un livello superiore anche al 44,4% stimato nel Documento di economia e finanza. E sui conti pubblici: nel primo trimestre il deficit vola al 7,3% del Pil, in aumento rispetto al 6,6% dei primi tre mesi dello scorso anno. Mentre da Confcommercio arriva un nuovo dato sul calo dei consumi: nei primi cinque mesi, il ribasso è stato del 4,2% contro il -3% dello stesso periodo 2012.
In questo quadro, non proprio di ripresa, arriva la buona notizia che la Bce manterrà i tassi d'interesse al minimo storico per un periodo prolungato e misure di stimolo per rilanciare la crescita. Le Borse festeggiano con rialzi superiori al 2%, Milano chiude a +3,44%. E lo spread scende fino a 274 punti.

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