Il Papa: «Uno scandalo che si muoia ancora di fame»

La Terra produce cibo sufficiente per tutti, eppure milioni di persone muoiono di fame, perché la comunità internazionale non ha «mantenuto le promesse» e non si impegna a cercare «soluzioni possibili» a fame e denutrizione. La «speculazione finanziaria» condiziona il prezzo degli alimenti. Tutto ciò vuol dire che la persona e la sua dignità sono considerate una merce, anziché, come invece sono, «pilastri» su cui costruire «regole condivise e strutture che, superando il pragmatismo o il solo dato tecnico, siano in grado di eliminare le divisioni e colmare i divari esistenti»

La Terra produce cibo sufficiente per tutti, eppure milioni di persone muoiono di fame, perché la comunità internazionale non ha «mantenuto le promesse» e non si impegna a cercare «soluzioni possibili» a fame e denutrizione. La «speculazione finanziaria» condiziona il prezzo degli alimenti. Tutto ciò vuol dire che la persona e la sua dignità sono considerate una merce, anziché, come invece sono, «pilastri» su cui costruire «regole condivise e strutture che, superando il pragmatismo o il solo dato tecnico, siano in grado di eliminare le divisioni e colmare i divari esistenti». Il divario più grave è quello dei ricchi obesi e delle briciole lasciate al povero.
È forte la denuncia del papa latinoamericano contro la fame: questa situazione, sottolinea, è uno «scandalo», «si può e si deve fare qualcosa per dare vigore all'azione internazionale a favore dei poveri».  
Occasione per l'intervento è l'udienza, nella sala Clementina del Palazzo apostolico, concessa da papa Francesco ai partecipanti all'assemblea della Fao, in corso a Roma. Parlando in spagnolo, con il tono sommesso che sovente usa quando il tema trattato lo addolora, papa Bergoglio ha ricordato il colloquio avuto con il direttore generale della Fao, Jose Graziano da Silva, che gli ha descritto, una «situazione mondiale particolarmente difficile».
«Le iniziative e le soluzioni possibili - ha detto il Papa - sono tante e non si limitano all'aumento della produzione. E' risaputo che quella attuale è sufficiente, eppure ci sono milioni di persone che soffrono e muoiono di fame: questo costituisce un vero scandalo. E' necessario allora trovare i modi perché tutti possano beneficiare dei frutti della terra».

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