I processi di Berlusconi restano a Milano

Nessun trasloco dei processi milanesi a Silvio Berluconi. La Cassazione ha infatti bocciato la richiesta avanzata dal leader del Pdl di trasferire a Brescia i dibattimenti sul caso Ruby e sulla vicenda Mediaset nei quali è accusato rispettivamente di concussione e prostituzione minorile e di frode fiscale. Dibattimenti che nel giro di un mese, salvo nuovi colpi di scena, dovrebbero chiudersi con la sentenza

Nessun trasloco dei processi milanesi a Silvio Berluconi. La Cassazione ha infatti bocciato la richiesta avanzata dal leader del Pdl di trasferire a Brescia i dibattimenti sul caso Ruby e sulla vicenda Mediaset nei quali è accusato rispettivamente di concussione e prostituzione minorile e di frode fiscale. Dibattimenti che nel giro di un mese, salvo nuovi colpi di scena, dovrebbero chiudersi con la sentenza.
La decisione della Suprema Corte è arrivata ieri dopo una breve udienza e una camera di consiglio lampo. Gli ermellini, oltre ad aver respinto tutte le eccezioni, non hanno ravvisato quell'ostilità dei giudici di Milano da sempre lamentata dal Cavaliere e che lo scorso marzo aveva visto la «marcia» dei parlamentari del Pdl sul Palazzo di Giustizia.
Con il rigetto della rimessione, tra due giorni riprenderanno, dunque, i due processi a carico dell'ex capo del Governo sospesi da oltre un mese assieme alla prescrizione e che, pur con i previsti tentativi della difesa di allungare i tempi, dovrebbero arrivare al traguardo entro la fine di maggio o al massimo alla metà di giugno. Il primo è l'appello sulle presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv e nel quale, in primo grado, Berlusconi è stato condannato a quattro anni di carcere e all' interdizione dai pubblici uffici per cinque. Pena che potrebbe essere confermata.
Lunedì prossimo, invece, riprenderà il processo sul caso Ruby.

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