Giallo / Il caso

Caso Sara Pedri, anche ieri perlustrato il bacino di Santa Giustina con il gommone dei Vigili del Fuoco

Da otto mesi la giovane dottoressa è scomparsa, ma non sono mai state interrotti i tentativi di ritrovarla, e la famiglia torna a chiedere una battuta più approfondita, anche con i cani molecolari

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CLES. Mentre va avanti la vicenda giudiziaria, sulla scomparsa della giovane ginecologa Sara Pedri non si è mai fermata la ricerca del corpo. Una volta alla settimana, infatti, i Vigili del Fuoco di Cles perlustrano il bacino di Santa Giustina con il gommone. E questo va avanti dal giorno dell’allarme.

Sono ormai otto mesi che si susseguono le perlustrazioni alla ricerca della dottoressa di Forlì, sparita il 4 marzo scorso ed una ispezione è stata condotta anche ieri dal vigile del fuoco Giacomo Bresadola e dall’istruttore di salvamento Gianmaria Fabbro a bordo del mezzo natante dei pompieri.

Si cerca nel lago perché le ultime tracce di Sara Pedri portano lì: lasciato il lavoro all’ospedale di Cles, probabilmente parcheggiò nel piazzale del ponte di Mostizzolo, sul Noce. La sua auto è stata ritrovata lì, con il suo cellulare. Ma nessun messaggio.

Nel frattempo la famiglia di Sara, che ringrazia i vigili del fuoco e tutti quelli che stanno ancora seguendo il caso, ha chiesto al Commissario straordinario per le persone scomparse la riattivazione di ricerche più approfondite anche con l’utilizzo dei cani molecolari, specializzati nella ricerca da terra.

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