Senza età / Sport

Quando l’acqua chiama, la passione risponde: Domenico Chianese e Bruno Crespi, i «nonnini» dei tuffi

A 70 e 65 anni i due trentini gareggiano nelle categorie amatori e master: «Per diventare dei campioni di trampolino serve un mix fondamentale, un duro impegno sportivo sia fisico sia mentale. L’amore per questa disciplina è più forte di ogni difficoltà»

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di Roberto Franceschini

TRENTO. Nel nostro viaggiare tra gli atleti/e di una certa età che ancor oggi praticano il loro sport preferito, abbiamo incontrato i più anziani tuffatori a livello provinciale, di questa disciplina acquatica particolarmente impegnativa e spettacolare: il 65enne Bruno Crespi ed il 70enne Domenico Chianese, entrambi residenti nella città di Trento.

Il primo atleta nella categoria amatori categoria 65/70 anni, di professione fisico ed informatico in libera professione, mentre il secondo pensionato dopo tanti anni trascorsi come operaio nell'ex-stabilimento Whirlpool già Iret, conosciutissimo allenatore di nuoto di squadre giovanili per la Rari Nantes Nuoto Trento, che dal trampolino gareggia nella categoria master 70/75.

Assieme ad un gruppo di ben più giovani atleti, in gran parte signore, allenati sotto l'attenta guida dell'allenatrice Giuliana Aor, con specifica abilitazione sin dal 1994 ed insignita dal Coni, nel 2017, della "Palma d'Argento" per meriti sportivi. Figlia della campionessa italiana di tuffi, nel 1947, Saveria Dellai in Aor, rimasta a bordo vasca sino all'età di 95 anni, prima della sua scomparsa nel 2017.

Non meno impegnato quale istruttore ed allenatore federale Fin (Federazione Italiana Nuoto) il figlio di Domenico Chianese, il 31enne Massimiliano che segue la scuola tuffi e quanti si avvicinano al duro impegno sportivo sia fisico che mentale. «Un mix fondamentale per diventare dei campioni di tuffi», dicono Chianese e Crespi in coro, sulle orme della nota campionessa trentina Francesca Dallapè, già medaglia d'argento alle Olimpiadi 2016 in Brasile, seconda ai mondiali nel 2009 a Roma e nel 2013 a Barcellona, oltre al titolo di campionessa europea dal 2009 al 2016.

Medaglie più volte conquistate assieme all'altra icona dei tuffi nazionale, la bolzanina Tania Cagnotto, nella specialità trampolino sincro, figlia del campione Giorgio Cagnotto e del suo amico l'olimpionico Klaus Dibiasi, uno dei più validi campioni a livello internazionale. Ma ritorniamo in vasca nell'unico impianto dove è possibile allenarsi, ovvero nella piscina Guido Manazzon in via Fogazzaro a Trento, dove un paio di volte alla settimana i nostri due atleti si cimentano dai trampolini da 1 e 3 metri, sotto i colori dell'unica società provinciale che accoglie gli appassionati dei tuffi: l'Ads Buonconsiglio Nuoto con sede presso la piscina Trento nord a Gardolo.

Ed è grazie a questa società che nascono i nuovi talenti giovanili, come nel caso della 25enne Lorenza Depeder di Trento, la quale lo scorso agosto è arrivata 3ª agli Europei master sincro al Foro Italico in Roma, dalla piattaforma 5 metri, assieme alla 30enne comasca Anna Molinari. Piattaforma da 5 e 10 metri presente solo presso l'impianto natatorio di Bolzano, come per altro per poter effettuare dei tuffi sincro dai trampolini dai 1 e 3 metri, che ovviamente devono essere in coppia e quindi appaiati, ahimè totalmente assenti a Trento.

Difficoltà logistiche, di adeguati spazi acqua e di una palestra per la ginnastica a secco che non agevolano questi sportivi e che si accentueranno ulteriormente l'anno prossimo, quando sarà chiuso per lavori, per oltre due anni, l'impianto natatorio e l'attiguo lido estivo Fogazzaro, con delle inevitabili trasferte per gli allenamenti fuori provincia e/o regione. «Ma la passione saprà superare tutte queste difficoltà», dicono, permettendo comunque ai nostri due "nonnini" di partecipare in coppia, ad alcune competizioni nel sincro dal trampolino 1 metro e chissà, forse anche da quello dai 3 metri, con l'ambizione di una medaglia possibilmente di color oro. Buona fortuna dunque e tuffi a go go.

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