Gianmoena: fusioni sì, ma no ai mega-Comuni

Sì alla riforma istituzionale che incentiva le fusioni tra i Comuni, ma no al municipio unico di valle. Lo pensa, e lo dice, Paride Gianmoena, il presidente del Consorzio dei Comuni trentini, in risposta all'assessore provinciale Daldoss che sogna il dimezzamento netto degli attuali 217 Comuni. «Per quanto riguarda i costi standard l'efficienza massima si raggiunge dai 2.500 abitanti. Da quella soglia fino ai 20 mila abitanti le performance di spesa non cambiano tanto»

Comunità di valle, i Comuni attaccano la riforma Daldoss

Sindaci da riammettere nella «governance» delle Comunità, limite obbligatorio di 5.000 abitanti per le gestioni associate da ridurre a 3.000, più deroghe per i comuni che vanno a fusione, precisazione delle competenze da assegnare ai Comuni-Comunità che potranno nascere all'interno delle nuove «aree geografiche». Sono queste le principali modifiche al Ddl di riforma istituzionale, approvato dieci giorni fa dalla giunta provinciale, che il Consiglio delle Autonomie (nella foto, la sede) e i Comuni chiedono, praticamente senza eccezioni