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Bersani insiste. Pdl: «A noi presidente»

Pier Luigi Bersani, al termine della prima giornata di consultazioni con i partiti, non aggiunge alcun numero al pallottoliere: Angelino Alfano chiede un posto al tavolo per avere voce in capitolo, sul Quirinale in primis, Roberto Maroni si accoda in nome della coalizione ed i montiani restano alla finestra, auspicando una maggiore condivisione. Ma il premier incaricato non desiste e le trattative, a quanto si apprende, sono ancora aperte per convincere il Cav a far partire il governo con l'offerta di guidare la «convenzione» delle riforme e con la garanzia di una scelta condivisa del Capo dello Stato

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Berlusconi: «Grillo dittatore dello stato di bananas»

Berlusconi show alla manifestazione del Pdl in piazza del Popolo a Roma. L'ex presidente del Consiglio ne ha per tutti, da Bersani a Fini, passando per Monti. "Il governo Monti è stato sempre supino all'Europa e alla Germania ora anche all'India". E ancora. "È trascorso un mese dal voto e ancora nessuno ha il coraggio di dire a Bersani che ha perso le elezioni. Voleva smacchiare il giaguaro, ma il giaguaro lo ha ridotto male, molto male. Mi sa che forse anche lui si è accorto di non avere vinto le elezioni"

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Bersani, entro luglio legge sul finanziamento

"Per tranquillità di tutti dico che le istituzioni non c'entrano nulla con governo. Quindi Grillo, Monti, Berlusconi stiano tranquilli. Le istituzioni ieri hanno preso una boccata d'aria fresca". Lo ha detto Pier Luigi Bersani a L'intervista, su Sky, replicando a chi gli chiedeva se a questo punto chiedesse un mandato a Napolitano. Il leader del Pd ribadisce no a governissimi con il Pdl. "Non c'é, sottolinea, l'ipotesi di portare avanti un programma che "selezioni una nuova maggioranza che veda noi assieme alla Pdl perché non si può mettere un coperchio precario sopra una pentola a pressione. Non é possibile"