Caldes / L’intervista

I genitori di Andrea Papi: “Una via crucis, ma il sacrificio di nostro figlio non sarà vano”. La videointervista

Tra pochi giorni il primo anniversario della morte del giovane trentino ucciso nei boschi sopra Caldes. Il papà Carlo: “È morto come Gesù Cristo, crocifisso e offeso. Basta odio”

VIDEOINTERVISTA Carlo Papi, un anno dopo la morte di Andrea
LE FOTO L'ultimo abbraccio ad Andrea Papi, ucciso dall'orso a Caldes 
OPERAZIONI La cattura di JJ4 con trappole a tubo, lacci e spara-siringhe 
L'ORSA JJ4 sul Peller, dall'attacco del 2020 alla tragedia di Caldes 
IL DOLORE La famiglia del 26enne: «Non doveva succedere»
IL FATTO Andrea attaccato durante la discesa da malga Grum 

di Paolo Micheletto

CLES. Si avvicina il primo anniversario dalla morte di Andrea Papi, 26 anni, ucciso dai colpi dell'orsa JJ4: era il 5 aprile 2023. I genitori di Andrea, Carlo Papi e Franca Ghirardini, ci aprono le porte di casa e ricordano la figura del figlio: «Aveva grandi valori». La coppia continua a credere nella giustizia: «Vogliamo che si arrivi alla condanna dei responsabili della morte di nostro figlio».

I momenti difficili sono stati tanti: «Andrea è morto come Gesù Cristo, crocifisso, lapidato e offeso. E noi viviamo una Via Crucis».

Carlo Papi, un anno dopo la morte di Andrea: «Ho ancora fiducia, voglio giustizia. Dopo, forse, potrò perdonare. Fugatti? Non è venuto»

È passato un anno da quel maledetto 5 aprile 2023, quando Andrea Papi, allora 26enne, venne sbranato da un’orsa nei boschi sopra Caldes, in val di Sole. Carlo Papi, il papà di Andrea, non si arrende: vuole giustizia, e per averla, assicura, andrà fino in fondo. Solo allora, forse, sarà possibile perdonare.

La stanza di Andrea è rimasta la stessa, con il pigiama dietro la porta. E in casa c'è l'uovo di Pasqua dell'anno scorso.

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