Opere / Il caso

Galleria sotto la Marzola, «il tracciato è quello», nessuno spazio a cambiamenti dice l’assessore provinciale Gottardi

Rispondendo in aula ad una interrogazione di Katia Rossaro (Fratelli d’Italia), l’assessore tronca ogni speranza di intervento: «il progetto ha una dimensione nazionale e internazionale». E frra poco dovrebbe iniziare il dibattito pubblico

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TRENTO. «Il tracciato del bypass ferroviario di Trento è il frutto di una condivisione tra Provincia e Comune, partito dal 2003. La soluzione odierna è la migliore». Lo ha detto - riporta una nota - l'assessore agli enti locali, Mattia Gottardi, rispondendo ad una question time presentata in Consiglio provinciale di Trento dalla consigliere Katia Rossato (FdI).

«Si ricorda che il progetto ha una dimensione nazionale e internazionale ed è stata inserita nel Pnrr. Il progetto è vincolato dal contesto territoriale e dall'edificazione esistente, quindi non si ritiene che ci siano margini di cambiamento del progetto, ma solo per miglioramenti marginali», ha precisato Gottardi.

Il Dibattito Pubblico

La risposta di Gottardi è una doccia fredda per chi riponeva le sue speranze nel «Dibattito Pubblico»: fra pochi giorni infatti dovrebbe partire la procedura della consultazione pubblica.

Rfi ha infatti presentato il suo progetto il 12 ottobre al Ministero. 

Il progetto sarà condiviso anche con il Comune di Trento quando il Consiglio superiore dei Lavori pubblici avrà accertato che la documentazione trasmessa da Rfi sia completa ed esaustiva (per questa prima verifica sono previsti 15 giorni, a meno che non si verifichi la necessità di ulteriori integrazioni, e 15 giorni sono già passati).

A quel punto, quando il progetto supererà questo esame preliminare, Rete Ferroviaria Italia procederà alla richiesta di Valutazione di impatto ambientale e di verifica preventiva di interesse archeologico. Sarà inoltre convocata la Conferenza dei servizi per l'approvazione del progetto, che quindi diventerà pubblico.

La normativa stabilisce che Rfi avvii fin da ora la procedura di dibattito pubblico provvedendo alla scelta di un coordinatore del dibattito, che sarà individuato dall’elenco di esperti nella gestione dei processi partecipativi istituito dall'apposita Commissione nazionale.

Il coordinatore, sulla scorta di un dossier di progetto fornito da Rfi, elaborerà entro 15 giorni dall'incarico un progetto di dibattito pubblico stabilendo i temi di discussione, il calendario degli incontri e le modalità di partecipazione. Inoltre eventualmente potrà richiedere integrazioni e modifiche al dossier di progetto. Al termine della fase del dibattito pubblico, il coordinatore dovrà redigere una relazione conclusiva facendo emergere tutte le posizioni in campo.

Nella lettera che accompagna la trasmissione del progetto, Rfi descrive così l'opera: "La realizzazione della Circonvallazione ferroviaria di Trento nella fase di esercizio consentirà il sostanziale annullamento degli impatti, reali e potenziali, oggi generati sul centro urbano dal transito delle merci. Il progetto consente uno sviluppo sostenibile ed inclusivo dei territori in cui si inserisce, in quanto intervento trainante di iniziative che generano valore in senso più ampio, accelerando dinamiche di crescita economica, sociale e turistica, con particolare attenzione all’ambiente, sia a scala locale che sovracomunale, contribuendo al miglioramento della qualità della vita, all’incentivazione della mobilità sostenibile, al potenziamento della vivibilità turistica del territorio, allo sviluppo di attività logistiche e dell’occupazione, alla riqualificazione urbana e fruibilità del territorio".

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