Vetriolo da demolire Cubature in fascia lago

Se l'argomento centrale delle discussioni attuali dei cittadini è quello che sta avvenendo sul colle di San Biagio, i presenti alla serata di lunedì con il Movimento 5 Stelle non si sono però lasciati sfuggire la possibilità di dialogare con i loro amministratori su quello che accadrà e sta accadendo in altre zone della città, visto che era presente gran parte della giunta comunale.

Al centro della discussione, al termine della serata, anche il futuro della località di Vetriolo Terme che un paio di settimane fa è stato portato alla ribalta con l'affidamento di un lavoro di revisione del Piano Attuativo ai fini Generali, in sigla Pag, alla commissione urbanistica.

Scaduto a ottobre 2016 impediva ai privati, che ancora credono nel potenziale turistico della località dove, ricordiamo, si trova lo stabilimento termale più alto di tutta Europa, investimenti, ristrutturazioni, riqualificazioni e ampliamenti. Così si è arrivati alla stagione estiva 2017, durante la quale «non ha aperto nemmeno l'Hotel Roma, ultimo dei grandi alberghi che popolavano Vetriolo, andando ad aggiungersi alle ex-strutture alberghiere dismesse da anni. Sul territorio comunale di Levico sono rimasti aperti solo l'Albergo al Cacciatore e il bar ristorante Maso Vetriolo Vecchio, non c'è altro» ha detto la vicesindaco e assessore all'urbanistica Laura Fraizingher.

«A Vetriolo urge la pulizia dell'area degli ex-alberghi che sono brutti e pericolanti - ha spiegato ai cittadini - e attualmente in commissione stiamo valutando un accordo pubblico privato con il maggiore proprietario dell'area, il signor Peghini, perché abbatta la "Beirut di Vetriolo" togliendo alla zona il vincolo alberghiero ed eventualmente edificandovi piccole casette. In cambio lui chiederebbe di realizzare un area commerciale di 820 metri quadri di negozi più altri 1000 di magazzino, meno di quello che possiede a Vetriolo, in un'area agricola in zona lago».

Cadendo dalle nuvole per queste affermazioni molti cittadini si sono chiesti: «dov'è il tentativo di recupero di Vetriolo se si toglie completamente il vincolo alberghiero all'area e si portano cubature da Vetriolo al Lago?» Perplessa anche la titolare di una piccola attività ricettiva che da quasi un anno opera con successo e soddisfazione dei turisti proprio a Vetriolo e proprio sul Comune di Levico: «nessuno sa che esisto - ha detto la signora - ed ora sono sola, non si sa nemmeno se il Maso Vetriolo Vecchio riaprirà. I miei clienti sono soddisfatti dalla zona e Vetriolo è tranquillo e bellissimo, ma come posso andare avanti?».

Come gran finale arriva da Fraizingher anche lo spauracchio del rischio geologico: «Vetriolo e in particolare l'area degli alberghi, potrebbe essere classificato come zona rossa a gennaio 2018» con l'adeguamento della carta del rischio geologico della Provincia e questo metterebbe letteralmente una pietra sopra a tutti i tentativi di recupero e riqualificazione di associazioni e privati, compromettendo forse turisticamente anche Levico stessa.

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