Freddo / Il caso

Inquilini Itea anziani al freddo: "Mandate una e-mail", ma non sanno usarla

Il direttore generale ribatte: «Che vadano alle Poste» Al Brione come a Borgo Sacco, dove i condomini hanno tutti più di 80 anni, si trema dal freddo: «non riescono a scaldarsi, hanno paura di morire, e al telefono dell’Itea non risponde nessuno da tre giorni»

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. É tornato l'inverno, nonostante la primavera abbia fatto capolino da settimane per poi ritirarsi nei propri appartamenti. I riscaldamenti, però, sono spenti e, specie nelle case popolari, questo è un problema che si interseca con la salute. Almeno nei condomini dove vivono anziani, come in via Catalani al Brione ma anche a Borgo Sacco, palazzine dove l'età media è decisamente alta e, di conseguenza, il clima incide di più.

L'allarme lo lancia proprio una signora che abita a Rovereto Nord, Teresa Depedri. Ha 80 anni e, assicura, in quel palazzo è la più giovane. «Mi dispiace dover passare attraverso il giornale per protestare ma è da venerdì che batto i denti e provo in tutti i modi a contattare l'Itea. - racconta - E sono la meno vecchia qui dentro, altri stanno molto davvero molto peggio con il freddo che fa in questi giorni. La mia vicina, per fare un esempio, ieri si è messa a piangere: il marito è malato, avevano freddo e non riuscivano a scaldarsi. Hanno paura di morire, si sentono abbandonati».

Ovviamente la telefonata all'Itea è stata fatta, ma? «Ma non ha risposto nessuno per tre giorni. É da venerdì che provo. Alla fine sono riuscita finalmente a contattare un operatore che mi ha spiegato che per riaccendere il riscaldamento dovevo compilare un modulo online e inviarlo per posta elettronica, spiegando il motivo della richiesta. Ma io sono vecchia, come i miei vicini per altro, e il computer non ce l'ho. Non so come si fanno queste cose, non conosco la tecnologia. Una volta era sufficiente una telefonata. In fin dei conti ho chiesto solo di riaccenedere il riscaldamento visto che fa tanto freddo e invece mi hanno fatto sentire ignorante. Poco importa di questo ma quello che più mi preme è che io queste cose tecnologiche non le capisco proprio e come me anche gli altri condomini, tutti vecchi. Ma è possibile che non ci sia un addetto che intervenga per noi anziani?».

La modernità, purtroppo, ha preso il sopravvento da tempo. Tanto che la stessa Itea spiega di aver adottato l'online per essere più efficiente. Il direttore dell'istituto di edilizia abitativa, Roberto Ceccato, lo conferma: «Il modulo è da scaricare ma, una volta compilato, si può mandare via fax, non è necessario inviarlo per email».

E gli anziani? «Possono andare alla Posta. É comprensibilissimo che facciano fatica. In tanti condomini c'è il caposcala che segnala all'Itea, quando c'è la maggioranza d'accordo, la necessità di riaccendere il riscaldamento. Anche perché c'è quello che lo vuole e altri no. La dinamica è questa. Dispiace per i disagi ma servirebbe una rete sociale per sostenere le persone sole. Per quanto riguarda l'Itea abbiamo 612 condomini con riscaldamento centralizzato e 300 non centralizzato con amministratore di condominio che si occupa della cosa. Bisogna rivolgersi al caposcala, non è burocrazia ma nelle palazzine un riferimento c'è. Siamo in tanti, abbiamo il numero verde, abbiamo associazioni che fanno il servizio e che si fanno carico dei problemi. Mi dispiace per gli anziani soli ma noi ci mettiamo davvero tutta la buona volontà per venire incontro ai problemi di tutti. Rendiamoci conto, però, che siamo in tanti e per questo esistono i capiscala, proprio per prendersi cura dei problemi dei singoli condomini». 

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