Sicurezza / Il caso

Pomarolo deve tenersi le bombe a Cimana: non ci sono margini per annullare le bonifiche

Commissariato del Govern oed Esercito rispondono a sindaco e Pro Loco: «area tecnicamente idonea per motivi di sicurezza». E quindi il 12 e 13 ottobre si fanno scoppiare ordigni a carica chimica

PROTESTA Una bella conca di prati diventa polveriera

POMAROLO. Non ci sono «margini operativi per cambiare i programmi» di Commissariato del Governo ed Esercito Italiano: il 12 e 13 ottobre prossimi i prati dell'area di Cimana saranno nuovamente teatro di un'operazione di brillamento di ordigni della Prima guerra mondiale rinvenuti in tutto il Trentino. E, nuovamente, saranno fatti esplodere proiettili di bombarda a carica chimica.

Le proteste dell'amministrazione comunale e della comunità non sono sufficienti ad indurre prefettura e militari a riprogrammare quanto deciso. «Prendiamo atto delle doglianze del sindaco di Pomarolo e di alcune associazioni locali - commenta il capo di gabinetto della prefettura Vincenzo Russo - ma l'area di Cimana è stata scelta come la più opportuna perché rientra negli standard tecnici per le misure di sicurezza».

Di fatto, è un piccolo paradosso. Proprio le caratteristiche che rendono l'area di Cimana un gioiello naturalistico paesaggistico, grazie alla scarsità di insediamenti abitativi, la rendono anche un perfetto sito per esplosioni controllate. Il cerchio di 1,3 chilometri di diametro, con al centro l'ordigno da fare brillare, che segna l'area di evacuazione, qui va a toccare poche strade ed ancor meno case.

In più, la particolare conformazione della "conca" di Cimana, circondata dalle montagne a 360 gradi, dà una garanzia maggiore a livello di diffusione di schegge e frammenti.

Se l'operazione del prossimo ottobre sembra quindi inevitabile, è ancora tutta da scrivere la lotta "politica" che da ieri coinvolge insieme amministrazione comunale ed associazioni del territorio per evitare, come sottolineato dal sindaco Arturo Gasperotti, «che Cinama diventi l'area di bonifica per l'intero Trentino».

Una posizione condivisa dalla Pro Loco, che ieri domandava polemicamente se fosse «possibile che in tutto il Trentino non ci fosse un posto altrettanto idoneo ma meno frequentato?».

La preoccupazione di Comune e associazioni del territorio è infatti legata all'alta frequentazione che proprio nei giorni di ottobre caratterizza l'area, «la più usata dagli escursionisti per pic-nic e grigliate, dove i bambini giocano in libertà sull'erba, a pochi metri di distanza dall'edificio della Casera, che da sempre viene gestito come punto aggregativo e di ristoro estivo dalla nostra Pro Loco. Dopo due anni di emergenza sanitaria, nel 2022 la Pro Loco, con l'aiuto delle altre associazioni del paese è riuscita a riportare la gente in Cimana, con attività di ristoro e di aggregazione culturale e sportiva che sono state molto apprezzate da tutti gli escursionisti che la domenica hanno frequentato la zona».

comments powered by Disqus