ll business piccante nei campi incolti di Mori e dintorni

Peperoncino, Maurizio Zanghielli ne coltiva 35 varietà

di Chiara Turrini

L'argomento è piccante e fa bene alla salute, ma non si pensi male, anzi. Con tanto di certificazioni biologiche e collaborazioni con gli chef regionali, l'azienda agricola Peperoncino del Trentino, nata due anni da Mori, coltiva 35 varietà, prodotti di nicchia e alta qualità per un mercato gourmet che non conosce crisi.

L'impresa nasce dalla passione di Maurizio Zanghielli , che all'età di 61 anni, nel 2014, decide di trasformare la sua passione in attività lavorativa. Oggi insieme ai figli, Lorenzo e Umberto , e alla moglie Mia Elisabetta , si occupa di circa 6.000 metri quadrati di terra: «Io però non possiedo neanche un metro, è tutto in comodato d'uso gratuito - dice il titolare - terreni concessi perché incolti o abbandonati. In questo modo ci prendiamo cura del territorio, che è una risorsa fondamentale». Il Peperoncino Trentino si coltiva a Folaso, Pannone, e sul tetto della Cantina Sociale di Mori, che collabora con l'azienda di Zanghielli anche nella produzione di salse speciali, a base di vino e peperoncino.

«L'idea mi è venuta perché io sono un grande consumatore di peperoncini» spiega Zanghielli, che porta avanti l'azienda grazie all'aiuto del perito agrario Antonio Girardelli e del socio Andrea Vergari , dentista che condivide la passione per il piccante. In realtà Zanghielli ha alle spalle una lunga attività in materia di sensibilizzazione nei confronti delle tematiche ambientali. Una passione per la natura che non lo ha abbandonato mai, nemmeno mentre lavorava nelle ferrovie («Sono stato l'ultimo macchinista di treni a vapore in Trentino» confida). Ora la sua azienda ha trovato un modo di produrre su terreni dismessi che concilia l'interessa per la salvaguardia dell'ambiente.

«Coltivo peperoncini da quando ero ragazzo, tenevo le piante sul balcone, avevo anche 50 varietà» racconta. Quella di Zanghielli è una passione diffusa anche in Trentino. Sono tanti i coltivatori amatoriali di questa pianta, considerata anche ornamentale, visto che i suoi frutti hanno diversi forme e colori. Un hobby dalla valenza anche estetica. Bellezza e bontà, visto che il peperoncino è un toccasana per la salute. Ha infatti potere antiossidante, aiuta ad alzare la soglia del dolore e pulisce le arterie con effetti benefici contro il colesterolo, spiega Maurizio. Se consumato crudo mantiene intatta la carica di vitamina C, che lo rende una spezia utile in vista dei malanni invernali.

«La capseicina, ossia la componente chimica che conferisce il gusto piccante, fa bene alla circolazione - continua l'imprenditore - e in caso di punture d'insetto, strofinando un peperoncino tagliato sulla parte lesa il prurito passa, perché l'afflusso di sangue "pulisce" la concentrazione di veleno».

Peperoncino Trentino sta collaborando con l'associazione Cuochi Trentini di Stefano Goller per elaborare una ricetta per ciascuna specie di pianta, mentre per le mostarde si lavora insieme alla cooperativa sociale Le Formichine di Rovereto. L'Istituto alberghiero di Rovereto ha realizzato il «paneroncino», panettone con ingredienti trentini, tra cui l'olio del Garda, arricchito con il cioccolato al peperoncino prodotto dalla locale Cisa, ditta cioccolatiera roveretana, che si avvale dei prodotti di Zanghielli. Ora l'obiettivo sul fronte commerciale è ampliare la rete di contatti e collaborazioni, mentre in campo produttivo si punta a convertire l'intero raccolto in biologico. L'anno prossimo arriveranno le certificazioni. Nel 2017 l'Agraria di Riva del Garda porterà sugli scaffali l'olio piccante con il Peperoncino Trentino, la cui spremitura avverrà tra un mese.

«Sono venuti da noi anche alcuni chef norvegesi, loro fanno anche il sale al peperoncino. Ci hanno trovati attraverso la tradizione del baccalà dei frati, il Vulnerabile Stofiss dei Frati, ricetta tipica, di cui sono priore... Ma questa è un'altra storia» dice Maurizio «Abbiamo tanti progetti in divenire, stare a vedere. Da cosa nasce cosa».

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