Opere / Il progetto

Area Sequenza: i proprietari vogliono costruire, ma potrebbe andarci il resto di scavo delle gallerie Tav

Le Ferrovie alle prese con il problema dei 2 milioni di metri cubi di scarto della lavorazione del Bypass ferroviario, e i terreni di fianco alla Sloi sarebbero comodi

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TRENTO. L'area Sequenza, il terreno di proprietà per la maggior parte del gruppo Podini di Bolzano posto immediatamente a sud della ex Sloi, ha le caratteristiche urbanistiche e ambientali adatte per essere utilizzato come sito di stoccaggio provvisorio dei materiali di scavo dei tunnel della circonvallazione ferroviaria. Per il suo utilizzo però passerà almeno un anno, tempo minimo necessario per avere materiali di scavo da conferire nei vari siti individuati.

Il Piano di utilizzo delle terre di scavo relativo alla parte A del progetto di bypass, approvato nelle scorse settimane dal Ministero dell'ambiente, prevede che la gestione dei terreni avvenga in loco, a nord nello scalo Filzi e a sud nei pressi dell'imbocco delle due gallerie in località Grezzi. Per la parte B invece il Put non è ancora approvato, così come non è approvato il progetto esecutivo ma Rfi ha fornito anche recentemente garanzia di avere individuato siti per una capienza di addirittura 9 milioni di metri cubi tra Trentino e Veneto. Le prescrizioni di Appa, Provincia e Comune dentro il percorso valutazione di impatto ambientale del progetto si esprimeva nel senso di minimizzare l'impatto del trasporto degli oltre 2 milioni di metri cubi sul territorio Trentino, ipotizzando come preferibile la soluzione del conferimento in siti locali piuttosto che viaggi fuori territorio.

Ma ora Rfi sta procedendo ad un'analisi multicriteria rispetto a tutti i siti disponibili ed autorizzati individuati perché non è detto necessariamente che dal punto di vista ambientale sia preferibile il conferimento nei nostri siti.

L'analisi analizzerà caso per caso tenendo presente sì la distanza chilometrica dagli scavi e l'impatto del trasporto con i camion ma anche l'impatto locale nei confronti dei residenti; come a Meano ad esempio dove pur essendoci spazi idonei ad ospitare le terre di scavo la circoscrizione ha già sollevato perplessità.

Più in generale si valuterà anche con i Comuni interessati anche le necessità di ripristino di cave (quella di Chizzola di Ala, ad esempio, e i comitati temono anche Sardagna) e siti e anche la qualità del terreno richiesta, tenendo conto ad esempio che laddove si vuole ripristinare un'attività di tipo agricolo potrà essere conferito solo materiale che rispetta la tabella A e quindi privo di sostanze inquinanti anche in quantità minime.

In attesa dell'arrivo della prima fresa, che sarà collocata a Mattarello, si sta preparando un convegno previsto verso metà maggio per approfondire il tema delle vibrazioni. In quell'occasione si metteranno a confronto le migliori pratiche per cercare di mettere a punto un progetto esecutivo che non solo minimizzi il problema in fase di cantiere ma anche e soprattutto poi nella fase dell'operatività del nuovo tracciato ferroviario.

Recentemente la sottocommissione tecnica Pnrr del Mase a verificato in maniera positiva l'ottemperanza di tre delle prescrizioni richieste su cui era stato stabilito lo scorso anno un supplemento istruttorio.

Una di queste, la numero 5, riguarda proprio le vibrazioni e conteneva la raccomandazione di effettuare una campagna di monitoraggio ante operam e studiare con simulazioni la situazione futura facendo attenzione che sui ricettori sensibili, gli abitanti più esposti per la vicinanza con cantiere e binari, in futuro non si verifichi un peggioramento delle condizioni di vita. Il tema è delicato e controverso. Recentemente in un caso in Toscana rispetto a cittadini che lamentavano un temuto danno da immissioni legate alle vibrazioni (articolo 844 del codice civile) i giudici hanno stabilito che il danno si potrà misurare solo una volta che i treni saranno in esercizio. Se è difficile insomma prevedere in anticipo quel che succederà è senz'altro importante cercare di prevenire il problema in maniera seria e approfondita. 

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