Motori / La polemica

Trento-Bondone, la consigliera provinciale Lucia Coppola chiede la sospensione: “Non facciamola più”

L’esponente di minoranza ha presentato un’interrogazione: “Vale la pena continuare a farla, considerata la scarsa ricaduta? L’appeal sul grande pubblico di questo tipo di manifestazioni è praticamente irrilevante e quindi, a maggior ragione, si impone una valutazione costi-benefici”

VIDEO/1 L'auto esce di strada e travolge un commissario

VIDEO/2 L'auto in fiamme, il pilota salta dall'abitacolo

TRENTO. Lucia Coppola, consigliera provinciale del Gruppo Misto, chiede l’abolizione della Trento-Bondone. “Ieri all’altezza della curva 53 della cronoscalata Trento-Bondone un commissario di gara è stato investito da una Bmw M3. Il commissario è rimasto ferito in maniera grave e anche il pilota è dovuto ricorrere alle cure ospedaliere. A loro i miei auguri di pronta guarigione.

Da sempre nutro delle perplessità sulla opportunità di autorizzare la gara automobilistica Trento-Bondone, una manifestazione che se in passato ha avuto certamente un ruolo indiscutibile per far conoscere Trento e la sua montagna, negli anni ha mostrato tutti i suoi limiti. Anzitutto desidero sollevare le questioni di sicurezza”.

E prosegue: “Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid, non sono stati ammessi spettatori ad assistere alla manifestazione. Ma negli ultimi anni si sono registrati molti incidenti, simili a quelli di ieri. E’ chiaro che una eventuale uscita di strada di un veicolo potrebbe provocare molti feriti e forse anche vittime se avviene in un luogo dove sono assiepati gli spettatori. E’ vero che lungo tutto il percorso sono esposti, a cura degli organizzatori, cartelli con la scritta “sosta vietata al pubblico”, ma è altrettanto vero che né l’organizzazione né le forze di pubblica sicurezza sono mai stati in grado di far rispettare i divieti.

Trento-Bondone: il video dell’uscita di strada dell’auto che ha investito un commissario di gara

Un grave incidente ha fermato per un'ora e mezza l'edizione post Covid della Trento-Bondone, la numero settanta, arrivata dopo sospensione del 2020 a causa della pandemia: al tornante poco sopra la località Norge, un paio di chilometri prima dell'arrivo, un commissario di gara è stato investito dalla Bmw M3 numero 141. L'uomo, un 54enne bresciano, è stato subito soccorso.

La velocità e la potenza delle autovetture negli anni probabilmente è più che raddoppiata. In molti punti il guard rail, omologato per contenere vetture normali in caso di sbandata, potrebbe trasformarsi in una ghigliottina per il pilota poiché alcuni modelli di autovettura possono tranquillamente infilarsi sotto il guard rail in caso di fuori pista (come è successo ieri con una autovettura “tipo formula”).

Che paura alla Trento-Bondone: auto in fiamme, il pilota si salva all’ultimo

Non c’è stato solo l’incidente con l’investimento di un commissario di gara a movimentare, ieri, domenica 4 luglio, la Trento-Bondone. Un altro pilota se l’è vista brutta, quando, durante la gara, la sua auto ha preso fuoco, avvolgendo tutto tra le fiamme. Il pilota ha fatto appena in tempo a saltare dall’abitacolo, fermando l’auto su un tornante. I commissari di gara sono poi intervenuti e hanno spento le fiamme.

L’esponente di minoranza va all’attacco: “L’ordine pubblico e gli interessi economici in gioco. Sebbene l’anno scorso, a causa Covid, la manifestazione non abbia avuto luogo e quest’anno non abbia visto la partecipazione del pubblico, negli anni si è constatato che tra le persone abituate a moderare tifo e manifestazioni di sostegno (forse la maggior parte degli spettatori) si mescolano fans scatenati per i quali la gara è tutto, indifferenti a qualsiasi altra considerazione di civiltà e buon gusto. Ma anche un pubblico che segue il “circo” di questo campionato europeo, attrezzato di tutto punto: camper, roulottes, o semplici tende con tutto l’occorrente per qualche giorno di campeggio libero. Ma verrebbe a questo punto da chiedersi: ne vale la pena, considerata la scarsa ricaduta? Lo scarso interesse dei media sta a dimostrare, implacabilmente, che l’appeal sul grande pubblico di questo tipo di manifestazioni è praticamente irrilevante e quindi, a maggior ragione, si impone una valutazione “costi-benefici”.

Molto malumore solleva fra i residenti la prolungata chiusura della strada (anche oltre i tempi di gara): aree praticamente isolate per due giorni e i residenti sono confinati in casa sia per l’impossibilità di muoversi liberamente, sia per la necessità di sorvegliare le proprie case e i propri beni. Per non parlare del fastidio di dover esibire documenti attestanti la residenza. In conclusione, se in passato ad opporsi a questa manifestazione erano “i soliti ambientalisti” contrari al rumore ed al puzzo insopportabile di idrocarburi, inevitabilmente accusati di contrarietà “ideologica”, oggi a protestare sono semplici cittadini che vivono e risiedono sulla montagna di Trento”.

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