Vandalismi / La frustrazione

A Rovereto è caccia agli imbrattatori seriali: dallo stupore alla rabbia per l'ennesimo sfregio

Il Comune aveva ripulito i muri dei palazzi anche privati dalle scritte ma domenica mattina (12 marzo) sono ricomparse. I turisti sono tornati, certe brutture non sono un bel richiamo. Di notte alcuni sfaccendati bighellonano con l’unico fine di deturpare strade, piazze, edifici e monumenti

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ROVERETO. Prima lo stupore. Poi la rabbia. E quindi il sogno che nessuno può negare di aver avuto almeno una volta: sorprendere questi graffitari da strapazzo sul fatto. Mentre con le loro bombolette spray imbrattano, per l'ennesima volta, i muri della città. Stavolta quello della Volksbank in via della Croce, rimesso a nuovo neppure una settimana fa dal Comune con i soldi di tutti.

Queste le sensazioni provate da chi, domenica mattina (12 marzo), si è trovato davanti all'ennesimo sfregio. E sì, perché sono bastate poche notti e di nuovo le solite fiacche scritte, con la ben nota sigla politica, sono ricomparse. È facile immaginare che a questo episodio seguiranno le inevitabili, e sacrosante, lamentele dei roveretani, che di queste brutture, e a ben ragione, ne hanno piene le tasche.

Non solo, in questo periodo per le strade del centro si tornano a sentire accenti diversi, oltre all'inglese e al tedesco. Segno che i turisti sono tornati. Perciò certe brutture non sono un bel richiamo. D'altronde non siamo di fronte a una novità, tutt'altro. Perché di notte la città sembra alla mercè, in alcuni periodi, di gruppetti di sfaccendati che bighellonano con un unico fine: deturpare strade, piazze, edifici storici e monumenti.

Come si ricorderà, qualche tempo fa, ci sono state incursioni vandaliche di cui hanno fatto le spese il ponte Forbato, la statua del Nettuno e gli edifici prospicienti quella piazza. Ma, più di recente, c'è stata un'azione organizzata, successiva alla manifestazione pubblica dello scorso gennaio contro il 41 bis. Il mattino dopo da San Giorgio fino al Brione, da Lizzanella fino a via Dante era un pullulare di scritte sui muri e persino sui teli dei cantieri edili. Alla fine pagherà pantalone, cioè il Comune, che farà ripulire i muri. In attesa del prossimo raid. A meno che un pattugliamento delle forze dell'ordine più efficace pizzicherà in flagrante gli imbrattatori, mettendoli a riposo per un po'. E.D.R.

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