Società / Ambiente

Vandali della spazzatura a Rovereto: scoperto in media un comportamento incivile al giorno

Tutti i giovedì la squadra di operatori di Dolomiti Ambiente e di agenti della polizia locale ispeziona la città. Le sanzioni nel 2021 erano state 341, l'anno scorso si è registrato un leggero ridimensionamento con 280 verbali complessivi. Ma il fenomeno rimane preoccupante

TRENTO Scaricavano i rifiuti nelle campagne: multati
GARDOLO Vecchia cabina telefonica ridotta a discarica di rifiuti
VALSUGANA Una sanzione ogni tre giorni
ROVERETO Fototrappole per i vandali dei rifiuti

di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Qualcuno si lamenta, altri fanno spallucce ma i controlli sui rifiuti proseguono imperterriti. Perché un territorio sano fa bene a tutti. Tanto che la sinergia tra polizia locale e Dolomiti Ambiente prosegue nei controlli con quasi trecento sanzioni comminate nel 2022. Per carità, si tratta perlopiù di multe da 50 euro ma ci sono anche denunce penali per abbandono di immondizia e, di conseguenza, inquinamento.

I dati completi si avranno solo tra qualche settimana ma la cifra non si discosterà di molto da quella, diciamo così, a spanne.

E pensare che nel 2017, mica il secolo scorso, le contravvenzioni erano cinque. Ma i controlli, nel tempo, si sono fatti più certosini tanto che, una volta in settimana (il giovedì), un vigile urbano e un operatore dell'azienda che si occupa di rifiuti passano al setaccio la città per verificare la qualità della raccolta differenziata ma pure eventuali piccole discariche abusive. Perché, in fin dei conti, non si tratta di decoro ma di, ancorché in misura ridotta, provare a salvare il pianeta.

E i discoli, a Rovereto, sono ancora tanti. I peggiori, ovviamente, sono quelli che gettano la «monnezza» a bordo strada ma la legge, per capirci, punisce anche chi sbaglia a riempire i sacchi della differenziata o semplicemente li mette all'uscio nei giorni sbagliati. In questo caso, però, la multa viene abbonata visto che la polizia locale, prima di compilare il verbale, contatta l'utente grazie al chip e chiede lumi. Insomma, la giustificazione plausibile può salvare il portafoglio.

La questione spazzatura, però, è uno degli argomenti caldi: l'abbandono della sporcizia per evitare di pagare la tariffa oppure, aspetto per altro inquietante, il menefreghismo dilagante. E questo atteggiamento, con ritrovamenti di scarti lungo le strade e nelle piazze, fa arrabbiare tantissimi cittadini. Tanto che inondano di segnalazioni il Comune e le forze dell'ordine. A questa assenza di senso civico, poi, si aggiunge la concentrazione di incivili (in questo caso parliamo di camionisti) che insozzano la zona industriale disperdendo immondizie ma, soprattutto, bottigliette di plastica piene di pipì.

Ma questo è un problema aggiuntivo visto che in zona - l'area intorno a via dell'Artigiano - c'è un piazzale sfruttato come parcheggio ma c'è una totale assenza di bidoni della spazzatura e gabinetti chimici.Tornando a chi butta le cose senza criterio dentro il perimetro urbano, la polizia locale da tempo tiene sott'occhio la situazione. E, non a caso, le multe per gli incivili sono aumentate a dismisura.

Un dato su tutti per confermare: nel 2017 sono stati bastonati solo cinque sporcaccioni; nel 2021 siamo saliti a 341, quasi uno al giorno, e l'anno scorso, per fortuna, c'è stato un ridimensionamento anche se restano sempre 280 verbali. E, attenzione, non è che i vigili passano la giornate a vivisezionare ogni via per colpire gli amanti del rifiuto libero ma si dedicano al caso «solo» il giovedì.

In realtà, il lassismo ambientale del 2022 è figlio dello «spirito» natalizio. Perché se per quasi tutto l'anno le regole e il buon senso sembravano rispettati, a fine calendario c'è stata una sorta di liberi tutti, specie nel materiale da cestino infilato nei sacchi sbagliati. Il mancato rispetto delle norme, poi, fa lievitare le tariffe sulla collettività obbligando a pagare di più chi si comporta bene. La questione sporcizia, dunque, non è solo un caso di decoro urbano ma anche di portafoglio collettivo.

Per questo polizia locale e Dolomiti Ambiente presidiano il territorio con controlli puntuali e certosini. Anche per verificare la «purezza» della differenziata che avrà pure superato l'80% ma, per essere davvero una risorsa, deve essere «pulita».

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