Colpito da una pallonata fa causa a squadra e Comune

di Chiara Zomer

Di atti di citazione a palazzo Pretorio ne arrivano parecchi, ma quello che porterà il Comune - assieme ad Amr e Us Marco - davanti al giudice, il prossimo marzo, è di quelli che non ci si aspettava: un trentino ha chiesto 11 mila euro di danni perché si è fatto male durante una partita di calcio a 5.

Lui era spettatore, una pallonata è finita sugli spalti e l’ha colpito al braccio. Da qui un danno e una richiesta di risarcimento perché - tra le altre cose - nell’atto di citazione si evidenzia come i gradoni per il pubblico non siano abbastanza protetti. Ovvio che la causa, quindi, finisce per interessare, oltre che gli effettivi protagonisti della vicenda, pure tutte le palestre cittadine. Perché nessuna ovviamente ha una rete, tra campo e spazio riservato al pubblico.

La vicenda, per la verità, approda in tribunale adesso, ma risale nel tempo. L’uomo in questione - M.C. le iniziali - il 15 novembre 2013 è venuto a Rovereto, per guardarsi la partita di calcio a 5 tra l’Us Marco e una società del Tesino. Si trattava di un normale incontro di campionato.
Ormai com’è finita nemmeno se lo ricordano più, i protagonisti. Quel che è certo è che lo strascico di quella partita non era nemmeno ipotizzabile quel giorno. L’incontro è terminato senza che nessuno avesse contezza di problemi o particolari disagi.

La prima comunicazione, a palazzo Pretorio, è arrivata un paio di mesi più tardi: il signore in questione, assistito dai sue legali, lamentava che una pallonata fuori misura fosse arrivata sugli spalti, dove lui era seduto, e l’avesse colpito al braccio. Da qui la prima richiesta di risarcimento, avanzata al Comune, in quanto proprietario della palestre, ad Amr in quanto soggetto che le palestre le gestisce e all’Us Marco, considerata l’organizzatrice dell’incontro. L’ipotesi su cui si ragionava, per chiedere il risarcimento, era che i danni patiti dal signor M.C. erano frutto di un’incuria generale, quindi di colpa. Perché nessuna rete proteggeva quegli spalti, e quindi gli spettatori.

Fin da subito tutti e tre i soggetti chiamati a rispondere hanno negato qualsiasi addebito, e con loro le rispettive assicurazioni. Ma l’uomo non si è dato per vinto. Prima ha chiesto al tribunale un accertamento tecnico preventivo, vedendosi però rispondere picche: il giudice Michele Cuccaro, ancora nel 2017, aveva rigettato l’istanza. E adesso M. C. ci prova sul serio. A palazzo Pretorio è arrivato un atto di citazione: lo sfortunato spettatore non demorde. E chiede un risarcimento di oltre 11 mila euro in solido a Comune, Amr e Us Marco.

Ovviamente i tre convenuti non hanno alcuna intenzione di mettere mano al portafoglio, per un fatto che ritengono solo figlio della sfortuna. Tocca andare al contenzioso: la causa, incardinata naturalmente in tribunale a Rovereto, inizierà il prossimo 13 marzo.

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