Elezioni a Pergine, Marco Morelli non si candida
«Non intendo candidarmi alle prossime elezioni comunali, resterò comunque dentro la politica e metterò a disposizione la mia esperienza, ma ho fatto questa scelta in maniera definitiva». Così Marco Morelli all'indomani della presentazione del nuovo candidato sindaco del centro sinistra autonomista, Stefano Tomaselli .
«Non si tratta solo di una messa in scena: il rinnovamento nei nostri partiti, quantomeno nell'Upt, lo vogliamo mettere in pratica sul serio, iniziando a cambiare i volti di coloro che si propongono come amministratori». Proprio Morelli, già assessore nelle due giunte Anderle e poi in quella Corradi, consigliere comunale da diversi anni, ora nel banco dell'opposizione, aveva invocato il ricorso alle primarie per arrivare a scegliere il candidato sindaco. Poi però Tomaselli ha messo tutti d'accordo e le primarie, anche se il Pd le ha nel proprio dna sono sfumate di fronte alla proposta venuta dal Patt del candidato nuovo: il giovane avvocato Tomaselli. In buona sostanza Morelli vuole sgombrare il campo da ipotesi che circolano già in città: a comandare saranno i soliti, dietro alla faccia nuova del sindaco. «È giunto il momento per noi di farci indietro e nella nostra lista forse resterà solo un candidato che ha già fatto parte del consiglio comunale. Tutti gli altri saranno nuovi». Una scelta personale, tiene a precisare l'ex assessore al turismo e cultura che nella passata amministrazione ha portato a termine il progetto del Teatro di Pergine; «perché sarebbero in tanti quelli che vorrebbero ricandidassi. Ma non mi pare proprio più il tempo».
Gli abbiamo domandato che tipo di fondamento abbiano le voci che già circolano: Morelli non si candiderà alle comunali perché vuole correre come presidente della futura Comunità di valle al posto di Mauro Dallapiccola : «Ho sentito che Napolitano sta per lasciare e allora credo di avere qualche chance per il Quirinale, piuttosto», risponde scherzosamente Morelli. Nessun «calcolo», dunque: solo la presa di coscienza della fine di una stagione politica per Pergine e la necessità di fare largo a forze nuove. Come del resto vorrebbe fare il Pd che all'indomani dell'uscita su queste pagine del resoconto della prima serata pubblica di Tomaselli, proprio al Pd, tiene a precisare, tramite il segretario Marina Taffara che non esistono accordi di maggioranza sulla divisione degli incarichi tra i partiti. Si punta invece ai programmi e a dare delle risposte concrete ai bisogni della città, non ultimo quello della condizione degli immigrati.