Elezioni a Pergine, Marco Morelli non si candida

di Alberto Piccioni

«Non intendo candidarmi alle prossime elezioni comunali, resterò comunque dentro la politica e metterò a disposizione la mia esperienza, ma ho fatto questa scelta in maniera definitiva». Così Marco Morelli all'indomani della presentazione del nuovo candidato sindaco del centro sinistra autonomista, Stefano Tomaselli


«Non si tratta solo di una messa in scena: il rinnovamento nei nostri partiti, quantomeno nell'Upt, lo vogliamo mettere in pratica sul serio, iniziando a cambiare i volti di coloro che si propongono come amministratori». Proprio Morelli, già assessore nelle due giunte Anderle e poi in quella Corradi, consigliere comunale da diversi anni, ora nel banco dell'opposizione, aveva invocato il ricorso alle primarie per arrivare a scegliere il candidato sindaco. Poi però Tomaselli ha messo tutti d'accordo e le primarie, anche se il Pd le ha nel proprio dna sono sfumate di fronte alla proposta venuta dal Patt del candidato nuovo: il giovane avvocato Tomaselli. In buona sostanza Morelli vuole sgombrare il campo da ipotesi che circolano già in città: a comandare saranno i soliti, dietro alla faccia nuova del sindaco. «È giunto il momento per noi di farci indietro e nella nostra lista forse resterà solo un candidato che ha già fatto parte del consiglio comunale. Tutti gli altri saranno nuovi». Una scelta personale, tiene a precisare l'ex assessore al turismo e cultura che nella passata amministrazione ha portato a termine il progetto del Teatro di Pergine; «perché sarebbero in tanti quelli che vorrebbero ricandidassi. Ma non mi pare proprio più il tempo».

Gli abbiamo domandato che tipo di fondamento abbiano le voci che già circolano: Morelli non si candiderà alle comunali perché vuole correre come presidente della futura Comunità di valle al posto di Mauro Dallapiccola : «Ho sentito che Napolitano sta per lasciare e allora credo di avere qualche chance per il Quirinale, piuttosto», risponde scherzosamente Morelli. Nessun «calcolo», dunque: solo la presa di coscienza della fine di una stagione politica per Pergine e la necessità di fare largo a forze nuove. Come del resto vorrebbe fare il Pd che all'indomani dell'uscita su queste pagine del resoconto della prima serata pubblica di Tomaselli, proprio al Pd, tiene a precisare, tramite il segretario Marina Taffara che non esistono accordi di maggioranza sulla divisione degli incarichi tra i partiti. Si punta invece ai programmi e a dare delle risposte concrete ai bisogni della città, non ultimo quello della condizione degli immigrati.

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