Romeno, è allarme bocconi avvelenati Uccisi dodici gatti e un cagnolino

Almeno una dozzina di gatti ed un cane sono stati uccisi dopo aver masticato dei bocconi avvelenati che qualche “amico degli animali” ha sparso nelle vie del paese. Un fatto che ha scandalizzato gli amanti veri degli animali, soprattutto le persone che davano un po’ di cibo a quei gatti randagi ormai presenti in tutti i centri abitati; e che ha costernato i proprietari del cagnolino che ha fatto la stessa fine dei “cugini” felini. Non si sa ovviamente chi abbia disseminato i bocconi fatali; la sola certezza è che il prodotto utilizzato è altamente letale, sicuramente un veleno molto, molto potente. Qualche “bocconcino” è stato recuperato; e delle analisi si curerà la Protezione animali, con pressoché certa denuncia contro ignoti per quanto avvenuto.
I gatti, come detto, in buona parte erano randagi, e popolavano il rione a nord ovest di Romeno, tra il cimitero e la chiesa. Area in cui abita Federica Tell, moglie del noto idraulico Silvano Genetti e titolare del cagnolino da poco parte della famiglia, per la gioia della figlia, cinque anni appena. Il fattaccio l’altro giorno, alle 17.30: i padroni scendono in cortile, che dà sulla strada, il cagnolino (un border collie come quello nella foto di neanche 3 mesi) li segue, a soli due passi dalla porta di casa china il muso e mastica qualcosa. Il padrone se ne avvede, lo fa sputare quanto azzannato, si sa, i cani sono spesso delle vere e proprie pattumiere, ingoiano di tutto. Neanche mezzora, ed il cucciolo inizia a rantolare e vomitare, bava alla bocca. Il sospetto che qualcosa non vada è immediato. I padroni scendono a verificare cosa fosse quel boccone, ne trovano altri due a pochi passi: bocconcini invitanti con inserita una pillolina che trasforma il sospetto in certezza. Il veterinario è a Mezzolombardo: immediata corsa verso la Piana Rotaliana, ma alla Rocchetta è inutile affrettarsi. Il cucciolo non si lamenta più. Un’ora, e dal mezzo bocconcino alla morte; cosa che conferma la certezza anche riguardo la potenza del prodotto somministrato dall’anonimo killer di felini. E cani di contorno.
«Bisognerebbe far capire a questa gente le possibili conseguenze dei loro atti -. afferma Silvano Genetti, Solo dopo abbiamo visto che qualcuno, sulla fontana poco lontana da casa, aveva affisso un cartello che invitava all’attenzione per i bocconi avvelenati». 
Probabilmente l’autore non conosce la prassi abituale. Si segnala al Comune la presenza di una colonia di gatti randagi, il comune ne dispone la sterilizzazione, interviene il Servizio veterinario provinciale, sistema adottato con una certa frequenza in tutte le comunità, e che risolve i problemi di sovrappopolazione ed eccessiva riproduzione. C’è chi i problemi li risolve da sé: tagliando i meli (roncola selvaggia), forando pneumatici, avvelenando animali. Con la possibilità, in quest’ultimo caso, che un bambino possa prendere in mano il boccone, o magari quella pillolina che sembra una caramella… Identificare l’autore non sarà facile. 
Ora si attendono le analisi, per verificare quale veleno sia stato usato (stricnina? cianuro di potassio, di cui bastano 0,15 grammi per uccidere in pochissimo tempo un uomo?), e se sia possibile risalire a chi possa esserne stato in possesso.

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