Monte Gorsa, a giorni la riapertura della strada

di Giorgia Cardini

Potrebbe essere riaperta nei primi giorni della prossima settimana la strada provinciale 76, chiusa tra la rotatoria di Albiano e lo svincolo di Lases a causa del rapido e preoccupante movimento franoso registrato all’inizio di marzo intorno a quota 850, sul Monte Gorsa.

«Pensiamo di terminare i lavori al massimo entro lunedì» spiega il sindaco di Lona Lases, Marco Casagranda, sul cui Comune è ricaduto l’onere di messe in sicurezza del versante, monitorato già dal 2003 ma ancora più attentamente dal 2016, anno in cui sono state riscontrate nuove fratture. A giudicare se i lavori di somma urgenza eseguiti in queste due settimane dalla P.M.B.

srl di Verla di Giovo siano sufficienti a ripristinare la circolazione stradale sul tratto chiuso nei due sensi di marcia sarà il servizio Geologico della Provincia, che chiede garanzie: «Subito dopo il termine delle operazioni - conferma Casagranda - è previsto un sopralluogo dei geologi e dei tecnici del servizio Minerario, per verificare se ci sono le condizioni di sicurezza per riaprire. In ipotesi, può essere anche che scelgano di monitorare la situazione prima di dare il via libera».

A essere spostati sono stati circa 40mila metri cubi di terreno, detriti e roccia, ricollocati a varie quote inferiori, in modo da formare cinque valli tomi che fermino eventuali crolli: «Evitando di portare a valle tutto il materiale e di smaltirlo in altri siti, pensiamo di aver risparmiato tempo e soldi, fermandoci come spesa intorno ai 50-60mila euro».

Ma ai lavori di somma urgenza dovrà seguire un’opera di messa in sicurezza definitiva dell’area estrattiva, come detto in condizioni precarie da molti anni, a causa di scavi eccessivi realizzati ai piedi del Monte Gorsa nei primi anni Duemila e dal mancato alleggerimento della parte sommitale nel decennio seguente, a causa della mancata concessione dei lotti sommitali, poco appetibili per la scadente qualità del materiale. Una zona che dovrà essere inclusa nel nuovo Programma di attuazione sovracomunale delle aree estrattive, che la giunta provinciale ha ordinato di rifare ma che è ancora al palo.

Intanto, finché non riaprirà la strada, resteranno ferme anche le ditte Paganella e Odorizzi Giuseppe, i cui venti lavoratori sono stati messi in cassa integrazione.

comments powered by Disqus