Il gesto di Mourinho: Ancelotti lo difende

L’eco del gesto di Torino ancora non si è spenta che per Josè Mourinho è già tempo di una nuova sfida ad ‘alta tensionè con il derby di Manchester che vedrà opposto il suo United contro il City di Pep Guardiola. Lo scorso mese di dicembre finì in rissa e con non poche polemiche.

Da Milano a Madrid, da Barcellona a Manchester, la loro spesso aspra rivalità ha attraversato il calcio europeo dove, entrambi, hanno collezionato una lunga serie di successi.

Il derby di domenica sarà speciale, anche per i risvolti di classifica: una sconfitta contro i Citizens farebbe precipitare lo United a - 12 dalla vetta. «Ma è sbagliato guardare così la partita - ribatte il portoghese -. È già una sfida difficile se la consideriamo come un singolo evento, non dobbiamo pensare ad altro. Affrontiamo una squadra di qualità, molto potente - ha aggiunto Mourinho -. Ma abbiamo già dimostrato contro Chelsea e Juventus che possiamo ottenere buoni risultati contro chiunque.

L’importante è cominciare con la giusta attitudine, senza aspettare di passare in svantaggio per svegliarci».
Dopo aver diviso la stampa britannica per il gesto dell’orecchio rivolto ai tifosi della Juventus mercoledì al termine del match di Champions, ultima di una lunga serie di provocazioni, il portoghese ‘incassà la difesa di Carlo Ancelotti. «Capisco Mourinho: 90’ di insulti non sono facili da sopportare. E poi ha fatto un gesto ironico, non è stato pesante».

«Il problema vero - ha aggiunto l’allenatore del Napoli - è che si tende a offuscare i 90’ di insulti. Il gesto di Mourinho è durato due secondi dopo 90’ di insulti che non sono una cosa che vediamo solo allo Juventus Stadium, è una cultura del calcio italiano succede a Napoli, a Milano. Basta discutere e litigare viviamo lo sport nella maniera più serena possibile».

Diversa l’opinione di Dybala: «Alimentare tensioni è sbagliato, non c’era bisogno di quel gesto». Ma a Manchester, Mourinho è già concentrato sul prossimo nemico.

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