Antibiotici, efficacia maggiore con aggiunta di Gallio

Armare gli antibiotici con «artiglieria pesante», con dei metalli, migliora l'efficacia dei farmaci contro infezioni anche gravi e alcuni di questi composti chimici, innocui per l'uomo, potrebbero divenire un aiuto importante nella lotta alle infezioni batteriche, anche quelle antibiotico-resistenti.   

Lo dimostrano una serie di esperimenti su animali e un trial clinico preliminare su pazienti con fibrosi cistica e infezioni polmonari croniche, i cui risultati appaiono questa settimana sulla rivista Science Translational Medicine.   

Condotto da Christopher Goss della University of Washington School of Medicine a Seattle, lo studio ha dimostrato l'efficacia del metallo gallio insieme a due antibiotici normalmente usati, colistina e tobramicina, contro pseudomonas auriginosa, sia su topolini sia su pazienti.   

Nei topolini il gallio riduce la presenza dei batteri nell'organismo e aumenta la sopravvivenza degli animali. Nei pazienti un trattamento di 28 giorni migliora la funzione respiratoria senza effetti collaterali.   

L'uso dei metalli contro le infezioni batteriche non è una novità e anzi storicamente precede addirittura l'utilizzo di antibiotici, spiega Gross, in quanto i metalli sono tossici per molte specie batteriche; in questo studio, spiega, si vede che il gallio agisce come un cavallo di troia che va a inceppare il metabolismo dei germi perchè somiglia strutturalmente al ferro di cui i batteri hanno bisogno per vivere.   

Gli scienziati pensano quindi che usare il gallio o altri metalli per distruggere il metabolismo dei patogeni potrebbe rappresentare una valida alternativa agli antibiotici standard. Il prossimo obiettivo dei ricercatori sarà ampliare la sperimentazione clinica su più pazienti per stabilire in maniera più esaustiva sicurezza ed efficacia di questo metallo in congiunzione alla terapia antibiotica.

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