Andreatta: «Guardie in chiesa? Non capisco il senso»

Il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta (Pd), protesta per non essere stato informato dal governatore leghista Maurizio Fugatti della volontà della giunta di pagare con 50 mila euro le guardie giurate a presidio della chiesa di Santa Maria Maggiore.
Sindaco Andreatta, condivide la decisione della giunta provinciale?
Innanzitutto, devo dire che io, così come il parroco don Decarli, non ne sapevo niente. Incontrerò nei prossimi giorni il presidente Fugatti e nell'occasione lo richiamerò a un minimo di confronto istituzionale con il sindaco del Comune capoluogo.
È stato uno sgarbo istituzionale?
Beh, visto che si parla di piazza Santa Maria, che è una zona sotto attenzione da tanto tempo. Soprattutto, mi dispiace, perché solo pochi giorni prima c'era stata la riunione del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico al quale eravamo presenti entrambi, con il commissario del Governo e il questore, e in quell'occasione non ne ha minimamente accennato. Quindi noi non sapevamo di questa volontà, perché altrimenti avremmo potuto confrontarci, discuterne. Invece, sapere a posteriori che la Provincia ha deciso di mettere le guardie giurate non è il metodo che preferisco, anche perché non ne capisco bene il significato.
Non la convince la presenza di guardie giurate davanti alla chiesa?
Sullo spazio pubblico il responsabile è il questore con le forze di polizia dello Stato e locali. All'interno della chiesa c'è un servizio di volontari, che vanno ringraziati, che la rendono accessibile garantendone l'apertura per fedeli e turisti, vista la valenza storico-culturale della chiesa. Ci sono stati dei fedeli che mi hanno telefonato per dirmi che loro sono sempre andati tranquilli in chiesa e che non hanno bisogno di essere scortati dalle guardie.
Il presidente Fugatti dice che la Curia è d'accordo. La sorprende?
Mah, a me la presenza di guardie giurate fa pensare a una banca da proteggere, mentre per fortuna penso che la chiesa abbia un'altra missione. Non so se il presidente Fugatti sa che a 100 metri ci sono strutture della parrocchia che hanno accolto migranti nel loro percorso di vita. Il culto è importante, ma è importante anche l'impegno della chiesa nelle strade e tra la gente. Insomma, io penso che la cosa poteva essere comunicata e valutata meglio.
Ma resta il fatto che un problema di degrado e di sicurezza in piazza Santa Maria ci sia, non è così?
Certo, ma infatti proprio nell'ultima riunione del Comitato per la sicurezza il questore ha prospettato un potenziamento dei controlli e del presidio della piazza, che poi ha anche annunciato pubblicamente. Quindi a maggior ragione mi pare curioso che si sia pensato a una integrazione, un'aggiunta a quanto sta facendo bene la questura. E delle altre chiese che si fa?
Vuol dire che non capisce perché la Provincia vuole mettere le guardie a Santa Maria e non davanti ad altre chiese in zone a rischio?
Penso che ci potrebbe essere un analogo problema per la Basilica di San Lorenzo, che sta tra la stazione delle corriere e quella dei treni. Interverrà anche lì? E a S.Pietro, di cui si è parlato molto? In Duomo? Perché non mettere le guardie dietro, nella piazzetta D'Arogno? Insomma, vorrei capire se c'è un progetto più ampio, altrimenti francamente mi chiedo se i padri conciliari del Concilio di Trento sarebbero stati contenti. Io non credo. Se penso poi che a S.Maria fu battezzata Chiara Lubich e oggi si schierano le guardie giurate, francamente mi lascia strupefatto.
Ritiene sia uno spot leghista?
Direi che questo impegno improvviso, non condiviso con il sindaco, lo lego anche alla questione dei 40 migranti via terra che Fugatti ha annunciato di voler spostare grazie all'«aiutino» romano, visto che non è che possono essere mandati via, se non vengono accolti da qualche altra regione. Dal 17 ottobre è il Comune di Trento che paga i pasti e che ha contattato la Croce rossa. È evidente che c'è una visione diversa, però è importante che se ne parli tra Provincia e Comune di Trento.


Il bando da 50 mila euro per affidare un servizio di vigilanza privata per la chiesa di Santa Maria Maggiore approvato dalla giunta provinciale non piace affatto al consigliere provinciale Paolo Ghezzi (Futura 2018) che su questa mossa della nuova giunta Fugatti commenta: «Bene far rispettare i luoghi pubblici e gli spazi civili e sacri, ma una chiesa non è una banca».
«In campagna elettorale - ricorda il nuovo consigliere provinciale d'opposizione - ho proposto intermediatori civili, giovani delle cooperative sociali, per presidiare pacificamente le piazze difficili. Adeguatamente formati». 
«Militarizzare le piazze - aggiunge Ghezzi - non è una soluzione. Chi commette reati va perseguito. Ma blindare le chiese con uomini armati non basta e ha poco a che fare con lo spirito cristiano. Un triste rassegnarsi. Più cittadini vigili cioè attenti. E meno vigilantes». 
Anche la consigliera provinciale del Pd, Sara Ferrari , è sulla stessa lunghezza d'onda e dichiara: «Io non mi rassegno a pensare che "militarizzare" la città sia un modo per governarne i problemi. Parliamo della seconda città d'Italia per qualità della vita e invece così si "costruisce" un'etichetta di pericolosità, ma si produce ad arte. Gli spazi pubblici vanno occupati dai cittadini, per essere veramente "vivibili" e al pubblico spetta renderglielo possibile, facilitando la presenza del mercato, sostenendo iniziative culturali che si tengano permanentemente a rotazione in quei luoghi che altrimenti non sono di nessuno». 
«Potrebbero essere soldi spesi per promuovere lo spirito di iniziativa dei cittadini, - incalza Ferrari - abbiamo tantissime associazioni di vario genere che potrebbero trovare in piazza Santa Maria uno spazio di presenza continua a rotazione. Penso magari con alcune casette in legno o ad uno spazio vetrato per tutto l'anno».
Non disdegna invece l'idea del nuovo governatore leghista il suo predecessore, l'autonomista Ugo Rossi , consigliere provinciale del Patt, sebbene a lui non sia mai passato per la mente un intervento della Provincia per pagare i vigilantes per tenere aperta Santa Maria Maggiore. 
Dice l'ex presidente Rossi: «La vedo positivamente purché ci sia stata una richiesta dalla Curia, se la cosa è finalizzata all'esercizio del diritto di culto. La nostra legge sul sistema di sicurezza prevede che si possano fare bandi per progetti svolti da enti pubblici o privati, non ci vedo nulla di male se c'è la necessità da parte di chi ne deve usufruire anche se trattandosi di luoghi aperti al pubblico spetterebbe allo Stato garantire la sicurezza dei cittadini».

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